nuoto
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Campionati europei in vasca corta, cioè da 25 metri. È come se la nazionale di Conte facesse i mondiali di calcetto. Pensate che ci sarebbero gli stessi resoconti trionfalistici? Le gare in corta sono uno sport nobile, da rispettare. Per carità. Ma per quale motivo non si riesce a dargli la giusta dimensione? Si celebrano
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Ai Mondiali di Kazan ha vissuto un grande momento grazie a Gregorio Paltrinieri. In un’intervista di qualche tempo fa ho cercato di scoprire chi è Stefano Morini, nato a Livorno il 17 novembre 1956. Una sorella, Paola: ex campionessa di corsa campestre. Figlio di Sergio, ex proprietario di un’autofficina per le riparazioni delle automobili, e
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La forza dello sport è nelle emozioni che riesce a trasmettere. Sono andato a cercare nel mio archivio qualche aggancio con la passione che ho provato guardando in tv la finale della 4×200 sl femminile ai Mondiali di Kazan. Cercavo uno spunto, un nome, un episodio da associare alla scarica di adrenalina che ho provato
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Per uno strano scherzo del destino ho visto da Montreal la sesta medaglia mondiale di Federica Pellegrini sui 200 sl. Proprio qui in Quebec aveva conquistato la prima, in un’edizione in cui Filippo Magnini centrava l’oro. Dieci anni tra le migliori del mondo, nel nuoto non è solo una rarità. È una cosa unica. È
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Federica Pellegrini non nuota la finale dei 200 sl ai campionati italiani di Riccione. Ai microfoni della Rai si presenta il suo allenatore che dice alcune cose: Ho deciso io che non disputasse questa gara L’ho fatto perché era giusto farlo Non mi è piaciuto quello che ha scritto la stampa dopo la prova dei
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PROFONDI segni sulle braccia e sul collo, lunghe linee rosse che disegnano una mappa del dolore. Diana ha lo sguardo duro, capelli corti e biondi. Un viso pieno di rughe che raccontano le sofferenze di una vita. Segni e rughe sono i messaggi che il suo corpo lancia a chi vuole starla ad ascoltare. Raccontano
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HO UNA sfida aperta con i registi degli eventi sportivi. Se devo essere onesto fino in fondo, stanno stravincendo loro: continuano a ignorare chi sta dall’altra parte dello schermo. Sono ignorante in materia di tecnologie di ripresa, ma da spettatore so benissimo cosa voglio. E loro fanno di tutto per non darmelo. Prendiamo gli Europei
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LA GRANDEZZA di Federica Pellegrini non sta nel fatto di avere toccato per prima la piastra nell’ultima frazione della 4×200 sl, ma nell’aver pensato di poterlo fare. Ecco, se non si capisce la differenza non possiamo comunicare. Parliamo due linguaggi differenti. L’idea era folle. Per quanto potesse andare lenta la svedese, cinque secondi in avvio
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LA MEDAGLIA che non c’era l’hanno trovata in fondo a una gara da sballo. Un quartetto di ragazze d’oro guidate da una guerriera dell’acqua. Federica Pellerini ha trovato un finale impossibile per una storia che tra molti anni le azzurre racconteranno ancora ai nipotini nelle lunghe serate di inverno accanto al camino. In tre avevano
