
Anna Kournikova ha una sensualità che accende la passione in uomini e donne.
Ha guadagnato 3,6 milioni di dollari in montepremi, ne ha incassati settanta dagli sponsor.
La lunga treccia bionda, il broncio altezzoso, la carica naturale di erotismo l’hanno portata sulle copertine delle riviste più importanti. Ogni giornale, dal New York Times al Katmandu Post, ha scritto di lei. I tabloid inglesi parlavano più delle sue curve che del suo dritto.
Ha regalato popolarità al movimento tennistico femminile, ha aumentato il giro di affari legato alla pubblicità, ha aperto nuovi mercati.
“Anna Kournikova è stata uno dei dieci personaggi più importanti nella storia del tennis femminile” (Ben Rothenberg, New York Times).
La mamma ne ha frenato la crescita tecnica, le scelte di vita l’hanno distolta a volte dagli allenamenti, gli infortuni a raffica le hanno dato l’ultimo colpo.
Ha esordito nel grande tennis a 14 anni, a 22 si è ritirata. A 16 era in semifinale a Wimbledon, a 19 numero 8 del mondo. Ha giocato 110 tornei senza vincerne uno.
“È un’atleta di grande talento, che accidentalmente è anche carina” (Phil Picciotto, Octagon).
Questa è la sua storia.
Adesso è mamma di tre figli, da vent’anni vive con Enrique Iglesias, star della musica latina.
Nel racconto sfilano Marilyn Monroe, Joe Di Maggio, Boris Becker, Steffi Graf, Yuri Chechi, Pete Sampras, Bruce Springsteen, Roger Federer, Martina Hingis, Mike Tyson e tanti altri grandi protagonisti dello sport e dello spettacolo.
IL CASO ANNA K. (di Dario Torromeo, 226 pagine, Absolutely Free Editore) è disponibile in libreria e su tutti i siti di vendita online.