
Ha vinto a sorpresa Sena Irie, ventenne studentessa giapponese. Pochi muscoli, grande temperamento.
Sconfitta la favorita Nesthy Petecio che in semifinale aveva eliminato Irma Testa.

Primo round alla giapponese, secondo alla filippina. Si arriva in parità agli ultimi tre minuti.
Sena Irie decide di giocarsi tutto, accetta la battaglia, a tratti va a cercare lei la filippina con colpi dritti e qualche serie al corpo. È una ripresa confusa, giocata più sulla forza di volontà che su quella dei colpi. Lega la Petecio, non fa un passo indietro la Irie.
Alla fine verdetto all’unanimità, ma di strettissima misura.
Sena Irie è del 2000, il 9 ottobre compirà ventuno anni. Ha scoperto la boxe da bambina, nel 2008, leggendo un fumetto che parlava di pugilato.
La chiamano il coccodrillo e sinceramente, dopo averla vista disputare la finale, non capisco il perché.
Unica nota stonata dell’ultimo atto della nuova categoria olimpica dei piuma, il cartellino dell’argentino Manuel Vilarino che non ha mai avuto dubbi: la sua preferenza è sempre andata alla pugile di casa, anche nel secondo round.
Lacrime in abbondanza sul ring e durante la premiazione.

Sena Irie abbracciava tutti e piangeva.
Nesthy Petecio si diceva orgogliosa (uk.sports.yahoo.com) di fare parte della comunità LGBT (lesbian, gay, bisexual e transgender), poi dedicava l’argento al suo coach e a un amico che se ne è andato per sempre poco tempo fa.
Sul podio a ricevere il bronzo, Irma Testa e la britannica Kariss Artingstall.
FINALE DONNE
Piuma (57 kg, finale): Irie (Gia) b Petecio (Fil) 5-0 (29-28, 29-28, 29-28, 29-28, 30-27)
Oro: Sena Irie (Giappone)
Argento: Nesthy Petecio (Filippine)
Bronzo: Irma Testa, Kariss Artingstall (Gran Bretagna)
