La memoria corta di Beppe Marotta, il passato torna come un incubo…

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L’ha fatto ancora.

Qui sine peccato est vestrum, primus lapidem mittat.
Chi è senza peccato scagli la prima pietra (Gv, 8,5).
Bisognerebbe tenerlo sempre a mente.

E invece Giuseppe “Beppe” Marotta ha le memoria corta, così è tornato in cattedra e ha bacchettato tutti.
Dico, da uomo di calcio, che in Italia dovremmo allenare giocatori, allenatori e dirigenti a una cultura della sconfitta che nel nostro Paese non esiste. In Italia esiste la cultura della polemica nei confronti dell’arbitro.” (Gazzetta dello Sport, 9 febbraio 2017).

A questo punto mi sembra opportuno ricordare ancora una volta quello che lo stesso Marotta aveva detto in passato.

Su tutti gli organi di informazione, 23 marzo 2015.

È una forma tipicamente italiana quella di attaccare sempre gli arbitri ed il loro operato. Non si fa mai autocritica. Invece di dirigere le critiche sempre verso gli arbitri, bisognerebbe magari ricondurle verso se stessi. Falsato? È un aggettivo ormai ricorrente, ma in un campionato episodi come questo si bilanciano e alla fine vince il migliore”.

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Dopo un Genoa-Juventus (gazzetta.it, 26 marzo 2013).

Per un arbitro come Guida di Torre Annunziata ci sono difficoltà a venire ad arbitrare la Juventus. Non parlo di malafede ma di difficoltà. Al 94′ un arbitro della provincia di Napoli si è trovato in difficoltà. La designazione di Guida è stata infelice. Non metto in dubbio la buona fede, ripeto ma non si designa un arbitro di Torre Annunciata ad arbitrare la Juventus.

Dopo un 1-1 contro la Roma (corrieredellosport.it, 13 novembre 2010).

Penalizzati da Rizzoli la cui prestazione è stata largamente insufficiente. Non c’è uniformità di giudizio e su Borriello pretendo la prova tv. Mani come in Milan-Palermo ma scelta opposta, il rigore è discutibilissimo.

Dopo un Palermo-Juventus (tuttojuve, dichiarazione ripresa da intervista a Sky, 24 marzo 2015).

“C’è amarezza, riconosciamo i meriti del Palermo però sono qua dopo una serie di episodi dubbi che avviene da alcune settimane. Non vorrei che questo fosse il frutto di alcune nostre richieste su calciopoli e non vorrei che quella che era sudditanza diventi arroganza nei nostri confronti, è una critica e un richiamo alla classe arbitrale perchè sono episodi assolutamente impossibili da non valutare, è successo a Napoli con lo stesso arbitro, non voglio aggiungere altro.  Non vorrei che questo trattamento freddo di valutazione non oggettiva ma di prevenzione sia reale, sono episodi clamorosi. I moviolisti sono ex arbitri e il gol di Napoli era buono, Stefano Braschi ci disse che un arbitro non lo manda due volte ravvicinate a dirigere la stessa squadra, Morganti è la terza volta che ce lo ritroviamo, siamo sfortunati”.

Il dirigente si è esibito anche a livello internazionale.
Dopo Bayern-Juventus di Champions League 2016.
Il gol annullato a Morata? Spero tutelino il calcio italiano

Dichiarazioni al veleno sugli arbitri anche quando era direttore generale della Sampdoria.

Dopo un Parma-Sampdoria (repubblica.it, 28 febbraio 2010).

Vogliamo uniformità da parte degli arbitri, nel derby abbiamo subito un rigore con la stessa dinamica, per un intervento di Ziegler su Palacio. La differenza è che stavolta Rocchi era a due metri dal fallo ed ha ripensato da solo alla sua valutazione dell’episodio, a quanto ha detto ai giocatori, senza interferenze. È strano perché è passato un minuto nel frattempo. È la prima volta che assisto ad una dinamica simile: non riusciamo ad avere risposte riguardo ad alcune decisioni arbitrali e questo secondo me è il male oscuro del calcio.”

E ancora, dopo Juventus-Roma del campionato 2014-2015.

Ogni volta la Juve è additata di situazioni poco chiare, ma nell’arco di un campionato gli episodi si compensano.”

Marotta è comunque in buona compagnia.

Massimiliano Allegri quando era allenatore del Milan aveva una diversa chiave di lettura delle partite di calcio. Ad esempio, aveva trasformato in un tormentone contro la Juve l’episodio del gol fantasma di Muntari (la palla era abbondantamente oltre la linea e l’arbitro non aveva concesso la marcatura).

Credo che dopo il gol non dato a Muntari un silenzio fino al termine del campionato sarebbe stato più intelligente“.

Non è per fare polemiche, ma se da Torino fanno polemiche, se questo è l’andamento, allora ci adeguiamo. Se dall’altra parte credono che facendo le dichiarazioni come quelle fatte da Marotta aiutino gli arbitri a stare più sereni, allora le facciamo anche noi.”

Memoria corta. Non ci si mette in cattedra quando si hanno dei peccati nel proprio passato.

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