
Lo sport è passione. Regala emozioni e ricordi.
La mia passione è il pugilato, ho così tanti ricordi che mi chiamano nostalgico.
Non mi va di contestare chi mi contesta.
Per rispondere, rubo quattro versi all’Avvelenata di Francesco Guccini (prendendomi la licenza di cambiare due parole…).
Ma s’io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso
Mi piace scrivere storie e bere vino, mi piace far casino, poi sono nato fesso
E quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare
Ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto
Il presente a volte mi annoia, altre volte mi infastidisce. I ricordi mi accompagnano giorno dopo giorno, sono la mia casa, il cibo di cui ho bisogno. Basta poco per farmi venire la voglia di tuffarmi nel passato. Ma non è lì che vivo, accumulo ricordi perché so che la memoria aiuta a costruire il futuro.
L’ultima spinta in ordine di tempo me l’ha data Marco Vichi, uno scrittore di cui ho praticamente letto l’intera opera. Nell’ultimo libro, Non tutto è perduto, a pagina 332 ho incontrato una persona a cui ho voluto e voglio bene. Sono legato alla famiglia, mi sento con i figli. Su di lui ho scritto un libro (Anche i pugili piangono) che mi ha fatto vincere il Premio Selezione Bancarella Sport.
Libro da cui è stato tratto lo spettacolo teatrale L’uomo senza paura di Mauro Parrinello e Francesca Montanino, andato in scena al Fringe Festival di Torino lo scorso maggio.
Libro che potrebbe avere altri sviluppi interessanti…
Scrive Vichi.
Tornando verso casa incontrò Mazzinghi che faceva una corsetta di allenamento. Quattro giorni prima aveva vinto a Bologna contro l’inglese Harry Scott.
“Ciao Sandro…”
“Ehi Franco, che ci fai da queste parti?” disse Mazzinghi fermandosi, ma continuando a saltellare.
Non è certo un libro sulla boxe, né su Sandro Mazzinghi. Il pugilato appare due o tre volte in 453 pagine, sempre con il campione del mondo come protagonista. In questo caso l’autore racconta una scena ambientata a Impruneta, dove il Ciclone di Pontedera si allenava. Franco è il commissario Bordelli. Personaggio a cui sono affezionato, protagonista di quasi tutti i libri dello scrittore.
Mazzinghi ha vinto il mondiale nel 1963, quando Vichi aveva sei anni. Questo per dire che non è questione di passato, presente o futuro.
Se hai lasciato un segno importante appartieni alla storia, sei moderno e stimoli interesse in ogni epoca.