
Venerdì 24 giugno, a Massy in Francia, Matteo Signani (31-5-3, 11 ko) sosterrà una difesa volontaria dell’europeo dei pesi medi contro Anderson Prestot (24-2-0, 13 ko). Intervistare Matteo è sempre piacevole. Non dà mai risposte banali. In ogni parola che dice, avverti emozione e passione. È uno che per arrivare sulla vetta d’Europa ha percorso un lungo viaggio, fatto di fatica e sofferenza. Ce l’ha fatta. E ora si ripresenta sul ring per tentare l’ennesima impresa. Qualcuno vuole toglierli quello che ha conquistato con grande determinazione. Ricordo le sue parole dopo la conquista del titolo. “In questa vittoria c’è tutta una vita. Sogni, dolori, sofferenze, fatica e volontà”. Sono convinto che ci metterà fisico, cuore, testa. Forza Giaguaro.

Matteo, da quanto tempo ti stai preparando per il match di venerdì?
“Da sei mesi”.
Il 18 marzo eri in Francia per difendere il titolo, un maledetto ascesso ha fatto rinviare l’incontro il giorno della vigilia. Come ti sei sentito in quel momento?
“Mi veniva da piangere. Mi tornavano in mente le ore passate in palestra, le privazioni a tavola, la tensione che cresceva. Lo sconforto mi è preso quando ho capito che non c’era niente al mondo che potesse cambiare quella realtà”.
In molti si chiedono quale è la ricetta per superare un momento così.
“Devi essere atleta dentro. Puoi dire di essere un pugile se ti comporti come tale in ogni momento della tua vita. Niente debolezze a tavola, costanza negli allenamenti. E non per un paio di mesi, ma per ogni giorno dell’anno. Tutto questo ti aiuta psicologicamente. Sai che dovrai concederti un brevissimo stop, nel mio caso una settimana, ma poi sarai pronto a riprendere il cammino”.
Chi ti ha aiutato in quel momento di crisi?
“Il mio clan. I genitori, le sorelle, la compagna, il coach, il cutman, il manager. Abbiamo fatto gruppo e siamo andati avanti”.
Con che spirito hai ripreso la preparazione?
“L’ho vista come un prolungamento necessario dell’allenamento, è così che deve ragionare un pugile. Sono un professionista e il mio motto è sangue, sudore e lacrime. Posso dire che sono le tre parole che riassumono il pugilato. Mi sono venute in mente un giorno durante la preparazione in palestra. Sputavo sangue, ero un bagno di sudore, ma vedevo la gloria in fondo alla strada. Allora mi sono sentito felice e ho pensato che la boxe era proprio uno sport magnifico. Senza sacrificio non c’è gloria, sarebbe bello se tutti lo capissero anche nella vita”.
Guardando i social non sembra sia proprio così.
“Basta che parli uno e tutti gli vanno dietro. Usano parole che sono più violente dei pugni, non hanno rispetto per nessuno. Andiamo sempre peggio, mi sto convincendo che siamo una razza in via di estinzione. E la discesa è cominciata da un bel po’”
Quando ci siamo sentiti nella prima puntata di questo europeo, mi hai detto che avevate scelto una preparazione fatta di tante riprese di sparring, avete proseguito su questa strada?
“Abbiamo aumentato il numero delle riprese. Se prima avevamo stabilito due test match da 12 round, ora ne abbiamo fatti sei. Credo che la tattica migliore per battere Prestot sia quella di aggredirlo, di fare continua pressione. Devo essere in grado di sostenere un ritmo alto e di poterlo fare per l’intero combattimento”.
A questo punto di solito arriva il tizio che ti ricorda i tuoi 43 anni. Lo mandi a quel paese?
“I test sui tempi di recupero, sui riflessi, sula velocità dei colpi hanno dato risposte positive. La carta di identità alla voce anni, dice: 43. Ma io ne sento molti di meno…”

Tre domande, altrettante risposte. Quest’intervista con Matteo Signani è datata 17 marzo 2022, due giorni prima della difesa europea contro Prestot, annullata per un ascesso al dente del romagnolo.
La paura, quella strana sensazione che ti porti dietro in ogni combattimento, c’è sempre?
“Prima di ogni sfida importante sento salire la tensione. Con il tempo sono riuscito a sfruttare questa emozione, a incanalarla per trarne vantaggio. Quando salgo sul ring ho paura vera. Deve essere così, perché la paura acuisce le tue doti. Aumenta l’attenzione, la concentrazione, ti rende prudente. Tensione, paura. Sono armi che sfrutto a mio favore, ne prendo solo i lati positivi. All’inizio non era così, ci sono voluti anni per arrivare a questo”
Cosa vedi nel tuo futuro?
“Dopo questo match farò il punto della situazione, esaminerò il mio rendimento in combattimento e deciderò cosa fare. Spero proprio di poter continuare a sognare. Dario, se mi chiedessi cosa vedo nel mio futuro, l’unica risposta certa che potrei darti è: vedo una bella piadina. Ogni cosa ha un inizio e una fine. Non so quanto durerà ancora questa avventura, lasciatemela godere finché sono in cima”.
Cosa rappresenta la boxe per te?
“L’emozione che provo in palestra, sul ring diventa la mia forza, il mio carburante. Sentire la gente che mi dice che sono riuscito a commuoverli, a farli piangere di gioia, mi regala entusiasmo. Quando ho vinto in Francia, mi hanno chiamato subito la mamma e il papà. Lui è un signore all’antica, stavolta si è commosso. E questo mi ha reso la persona più felice del mondo. Ogni volta che entro in palestra mi sento come un bambino in una sala giochi, felice e soddisfatto. È lo sport più bello del mondo. C’è però una cosa che mi fa davvero paura nel pugilato. Il momento in cui dovrò smettere. Dura un attimo, poi ripenso all’europeo che ho conquistato e difeso, un secondo e passa tutto. L’ho inseguito a lungo. A un certo punto mi sono anche chiesto se sarebbe mai arrivato. Mi dicevo: ma dove vai? Sono anni che ti alleni e quella cintura è ancora lontana. Chi te lo fa fare? Pensavo di smettere… Ma sotto la cenere c’è sempre il fuoco, basta un soffio di vento e torna a splendere. È successo così anche a me. Un europeo, un altro, un altro ancora. Ora sono pronto per il quarto”.

Il match del romagnolo sarà trasmesso in diretta streaming da FightNation. Costo abbonamento 4,99 euro per un mese, 39,99 per un anno.
Lo sfidante ufficiale designato dall’European Boxing Union, che dovrà affrontare il vincitore del match Signani vs Prestot, è Felix Cash (foto sopra). Britannico, 29 anni, con un record di 15-0 (10 ko)