Parlo di sport, perché è un mondo che frequento da molto tempo.
Davanti alla pandemia da coronavirus si è fermata la NBA, non solo uno sport ma una sorta di religione con milioni di fedeli.
È stato bloccato il Mondiale di Formula 1 e quello delle Moto GP. Sono stati sospesi i campionati di calcio in Europa, l’Atletica leggera ha rinviato il Mondiale indoor, il tennis ha congelato qualsiasi torneo, è stata bloccata la Coppa del Mondo di sci alpino e il golf dei grandi tornei.
La boxe ha sospeso il torneo di qualificazione per Tokyo 2020 che avrebbe dovuto svolgersi a Buenos Aires e avrebbe visto sul ring i pugili americani.
Per quale misterioso motivo a Londra si stanno disputando le qualificazioni europee?
Perché i pugili sono sottoposti ad altissimi rischi da contagio?
Riporto dal sito del Ministero della Sanità.
Alcuni Coronavirus possono essere trasmessi da persona a persona, di solito dopo un contatto stretto con un paziente infetto, ad esempio tra familiari o in ambiente sanitario. Anche il nuovo Coronavirus responsabile della malattia respiratoria COVID-19 può essere trasmesso da persona a persona tramite un contatto stretto con un caso probabile o confermato. Il nuovo Coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con una persona malata. La via primaria sono le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite: la saliva, tossendo e starnutendo.
Ci hanno ripetuto (giustamente) sino allo sfinimento: state lontani almeno un metro dalle altre persone, anche in casa mantenete le distanze.
La boxe è uno sport di contatto.
In un comunicato ufficiale, il Comitato Organizzatore ha scritto.
“Il nostro approccio alla situazione del Coronavirus è guidato dai consigli forniti da Public Health England (PHE) e le ultime informazioni indicano che la competizione può iniziare. Siamo in contatto regolare con la PHE e siamo consapevoli che la situazione potrebbe cambiare, ma allo stato attuale possiamo confermare i match a partire da sabato. La salute e il benessere dei partecipanti e degli spettatori è della massima importanza per noi. A tutti i team è stato detto di lavarsi frequentemente le mani. Se qualche componente di una squadra inizia a manifestare sintomi di raffreddore o influenza, si consiglia l’autoisolamento, rimanere in camera, evitare il contatto con altre persone e contattare il Chief Medical Officer del Comitato Organizzatore che sarà in grado di consigliare e fornire qualsiasi ulteriore assistenza medica. Abbiamo anche introdotto una serie di misure aggiuntive tra cui i test di temperatura di routine come parte dei controlli medici quotidiani per i pugili, controlli che ci forniranno ulteriori dati e ci consentiranno di tracciare e identificare eventuali cambiamenti della situazione.
In altre parole, mi sembra che in quanto a sicurezza siamo ben lontani dall’averla raggiunta.
Nessuno dei 350 partecipanti è stato sottoposto al test del tampone, solo a contagio avvenuto (così deduco dalla nota del Comitato Organizzatore) scopriremo chi è affetto da coronavirus. A quel punto il torneo, leggo tra le righe, sarà sospeso.
Chiaramente mi auguro con tutto il cuore che l’evento vada sino in fondo senza problemi, questo vorrebbe almeno dire che all’errore non si sommerà il dramma.
In Inghilterra il virus sta aumentando notevolmente la sua diffusione. E a livello generale l’approccio al problema non mi rassicura.
Boris Johnson (fonte Repubblica): “È la più grave crisi sanitaria in una generazione, moriranno molti nostri cari.” Il premier ha aggiunto: “Lavatevi spesso le mani per 20 secondi, con acqua calda, mentre cantate per due volte Happy birthday.”
“Il 60% dei britannici dovrà contrarre il Coronavirus per sviluppare l’immunità di gregge” (fonte Agi). Sono le parole pronunciate stamattina a Sky News da Sir Patrick Vallance, una delle due massime autorità mediche del governo di Boris Johnson.
“Una affermazione bestiale” ha detto a Repubblica il virologo Fabrizio Pregliasco.
Poco prima il direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, Giovanni Rezza, aveva bollato la strategia come “una cosa assurda e ridicola“.
Ecco, mi sembra che il torneo di qualificazione olimpica riservato al pugilato sia purtroppo precipitato in una situazione che definire a rischio sembrerebbe un eufemismo.
La task force del CIO avrebbe dovuto essere la forza da mettere in campo per ripulire gli infiniti errori dell’AIBA.
Con questo comportamento a me sembra che nulla sia cambiato.
Solo che ora non si rischia solo di perdere un match di pugilato.
Il pugilato è di per sè uno sport a rischio, il compito delle autorità sportive e mediche è quello di ridurre al minimo possibile il rischio. Così invece mi sembra che sia stato appena dato il via a un assurdo moltiplicatore.
Non so chi a questo punto possa fermare il torneo, so solo che è una mossa che andrebbe fatta al più presto. Anzi, subito.