Peccato. Vianello meritava la vittoria, due giudici premiano Ajagba


Peccato. Guido Vianello ha fatto il massimo, in tutti i sensi. Ha boxato con intelligenza, coraggio, sostanza e aggressività. Ajagba ha subito per lunghi tratti, è andato in difficoltà, ha maledetto il mondo e ringraziato il cielo nel finale del secondo round. Un destro del romano lo ha scosso, lo ha messo in difficoltà, lo ha scaraventato sulle corde. Mancavano però pochi secondi alla fine della ripresa, si è salvato.
Vianello ha portato sul ring di Corpus Christi la sua migliore boxe. Il sinistro ha fatto un buon lavoro, finalmente anche il destro è riuscito a seguirlo (a tratti) sugli stessi livelli.
Un match che per lunghi momenti mi ha sorpreso. Guido Vianello è stato in grado di sfidare un avversario che molti di noi pensavamo fosse quasi umpossibile per lui.
Guido ci ha smentiti. Una tenuta fisica perfetta, solo un paio di cedimenti in dieci round ci possono stare, una maggiore velocità di esecuzione (e questo si sapeva), ma soprattutto il miglioramento nel portare il destro che poi è stata la chiave di un match equilibrato.
Io avevo due punti per Vianello (96-94), ma non credo ci sia da gridare allo scandalo. 
Guido meritava di vincere, di portare a Roma il Mondiale Silver Wbc dei pesi massimi. E non lo dico solo perché è italiano, né perché la sorpresa di averlo visto a questi livelli abbia influenzato il grado di giudizio. Lo dico perché sul ring è stato il più completo. Ha boxato bene sia in attacco che in difesa, ha tenuto i colpi duri dell’altro (tre montanti di fila subìti e messi via senza un accenno di sofferenza), lo ha superato in attacco. L’unico ad essere stato in gravi difficoltà è stato Efe Ajagba.
Guido ha portato a casa l’inizio dell’incontro e le riprese finali. In quelle di mezzo è stato il campione ad avere la meglio. Ma il cartellino finale dovrebbe essere stilato dando a ogni round lo stesso peso. E credo che la bilancia avrebbe dovuto indicare Guido Vianello da Roma come vincitore. 
Il nigeriano non mi ha sorpreso. È quello che avevo raccontato in presentazione. Potente, macchinoso, in affanno se aggredito. Ma, lo ammetto, pensavo bastasse per battere Vianello.
Del sinistro del romano si era già capito il valore, i miglioramenti, i progressi costanti. È stato il destro e la scelta tattica di aggredirlo, riuscendo a non scomporsi, a fare la differenza. Purtroppo non è bastato tutto questo per dargli la vittoria che meritava. Peccato. 

MASSIMI (Mondiale Silver Wbc) Efe Ajagba (detentore, 20-1-0, 14 ko) b Guido Vainello (12-2-1, 10 ko) SD 12. Nathaniel Cantu 94-96, Wilfredo Esperon 96-94, David Sutherland 96-46. Massimi (Wbo International) Jared Anderson b Ryad Merhy 100-90, 100-90, 99-91)

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