Giochi a rischio boicottaggio. Nasce World Boxing, rivale dell’IBA

Olimpiadi a rischio. E non solo.
Il governo ucraino ha deciso di privare le Federazioni Sportive Nazionali del loro status nazionale, nel caso in cui i tesserati dovessero gareggiare contro atleti con passaporto russo o bielorusso. Si è anche detto pronto “a boicottare le gare di qualificazione all’Olimpiade di Parigi 2024, se dovessero parteciparvi atleti russi e bielorussi”.
Il Comitato Olimpico Internazionale ha risposto, ricordando come il CIO abbia sempre sostenuto che non sia competenza dei governi decidere quali atleti possano partecipare alle competizioni internazionali. Ha aggiunto: “Il CIO ha sempre seguito, e seguirà anche in questo caso, la sua policy a tutela degli atleti. Pertanto, se ciò venisse attuato, gli atleti che gareggiando perdessero il sostegno della loro Federazione sportiva nazionale e del loro Comitato olimpico nazionale a causa dell’ingerenza del governo, potrebbero contare sul sostegno diretto del Fondo di solidarietà del Movimento Olimpico”.


L’International Boxing Association è intervenuta sul tema, replicando a una decisione dell’EOC, il gruppo a cui aderiscono 50 Comitati Olimpici Nazionali Europei. L’Ente, per bocca del suo presidente, ha detto che non ammetterà atleti russi o bielorussi ai Giochi Europei, che per il pugilato rappresentano il primo torneo di qualificazione olimpica per Parigi 2024. La competizione si svolgerà a Cracovia, in Polonia, dal 21 giugno al 2 luglio.
Anche questo è in contraddizione con le disposizioni del CIO stabilite a inizio mese…

  1. Gli atleti con passaporto russo o bielorusso devono gareggiare solo come atleti neutrali a titolo ndividuale.
  2. Non possono essere prese in considerazione squadre di atleti con passaporto russo o bielorusso.
  3. Gli atleti che sostengono attivamente la guerra non possono competere. Il personale di supporto che sostiene attivamente la guerra non può essere inserito.
  4. Gli atleti a contratto con le agenzie militari o di sicurezza nazionale russe o bielorusse non possono competere. Il personale di supporto a contratto con le agenzie militari o di sicurezza nazionale russe o bielorusse non può essere inserito.

Basandosi su questa incongruenza, l’IBA ha chiesto oggi al CIO di annullare le qualificazioni olimpiche europee in calendario a Cracovia.
L’IBA è l’organizzatrice dei Mondiali dilettanti che si disputeranno Tashkent, in Uzbekistan (1-14 maggio). Mondiali che prevedono la partecipazione delle nazionali russe e bielorusse con inno e bandiera. Anche questo, in contraddizione evidente con quanto stabilito dal CIO.
Undici nazioni si sono opposte alla decisione e, dopo avere boicottato i Mondiali femminili di New Delhi, riproporranno la protesta anche per i campionati maschili.

Stati Uniti
Canada
Gran Bretagna
Polonia
Repubblica Ceca
Svezia
Irlanda
Olanda
Ucraina
Norvegia 
Svizzera.

Il pugilato non conosce pace.
È nata oggi una nuova federazione mondiale (ne dà notizia il sito insidethegames), si chiama World Boxing e, anche se lo nega, è in contrapposizione all’IBA. Al momento ne fanno parte Gran Bretagna, Stati Uniti, Olanda, Filippine e Svezia. La gestione è affidata a un Comitato Esecutivo composto dai membri delle cinque Federazioni aderenti.
Il segretario è Simon Toulson, il budget per il 2023 è di 900.000 dollari (il montepremi per i prossimi Mondiali, targati IBA, è di 5,2 milioni di dollari).
World Boxing ha meno forza di quanta ne avessi prevista in alcuni articoli delle settimane scorse, in cui anticipavo la sua imminente creazione. Oltre all’esiguo capitale a disposizione, al poco carisma del suo attuale leader ombra (l’olandese Boris Van der Vorst), al momento tra le pecche evidenti c’è la mancanza di quattro pedine chiave della Common Cause Alliance (Australia, Francia, Irlanda e Canada), l’associazione nata per difendere la presenza del pugilato nel programma olimpico.
Ma la confusione non è solo all’interno del movimento pugilistico mondiale, il caos non si limita allo scontro IBA vs CIO, ora affiancato da World Boxing. Il conflitto è globale e minaccia l’attuale realtà olimpica, anche perché potrebbe modificare le alleanze e proporci un quadro generale dello sport che al momento è assai difficile definire.
Soffiano venti di scissione, gruppi di potere, e consolidate potenze economiche, sembra siano sul punto di annunciare la creazione di un Ente internazionale che vorrebbe proporsi come sostituto del CIO. 
L’Eurasia è il terreno della rivoluzione. Russia, Cina e India ne sono i leader. Kazakhistan, Pakistan, Uzbekistan, Kyrgystan e Tajiikistano i seguaci. L’Africa è vicina alla nuova organizzazione.
Sembra che la Russia si sia detta addirittura pronta ad ospitare la prima edizione dei Nuovi Giochi.
Ed è solo l’inizio.

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