
Avviso ai naviganti.
Il tempo a disposizione sta per scadere. Entro fine aprile, le Federazioni Nazionali dovranno ufficialmente scegliere con chi stare: Comitato Olimpico Internazionale da una parte, International Boxing Association dall’altra.
Una lettera ha anticipato i tempi della decisione.
Procedo con ordine.
I Giochi Europei, che si svolgeranno presso la Nowy Targ Arena di Cracovia dal 21 giugno al 2 luglio, saranno il primo torneo pugilistico di qualificazione olimpica per Parigi 2024. Le conferme di partecipazione dovranno arrivare entro l’8 maggio. L’evento sarà organizzato dall’Associazione dei Comitati Olimpici Europei.
Le Federazioni Nazionali dovranno indicare le proprie scelte, più o meno, tra quarantacinque giorni.
Venerdì scorso, 10 marzo 2023, l’International Boxing Association ha spedito, a tutte le Federazioni Nazionali affiliate all’IBA, una lettera firmata dal direttore allo sviluppo Chris Roberts.
Dopo le affermazioni di rito, dopo avere ricordato tempo e soldi spesi per il miglioramento professionale dei tesserati, l’IBA scrive…
“Ricordiamo alle Federazioni Nazionali, alle loro squadre, ai pugili e agli ufficiali di gara il divieto di partecipare a qualsiasi Torneo Internazionale che non sia di proprietà, sanzionato o approvato in anticipo dall’IBA.
Gli ufficiali di gara (che includono rappresentanti tecnici/arbitri e giudici) che verranno contattati da un altro organo di governo sportivo, diverso dall’IBA, per partecipare a un Torneo Internazionale, o a qualsiasi forma di Addestramento, Educazione e Sviluppo, dovranno chiedere preventivamente l’approvazione dell’IBA stessa. Tutte le valutazioni e le certificazioni dovranno essere approvate e rilasciate dalla Federazione Internazionale in prima istanza. L’IBA valuterà ogni richiesta di coloro che desiderino partecipare a tornei che siano al di fuori delle attuali regole tecniche e di gara”.
In altre parole, l’IBA si attribuisce il diritto di concedere o meno la possibilità di partecipazione, sia ai pugili che agli arbitri/giudici, alle qualificazioni olimpiche e agli stessi Giochi.
Il CIO, nel regolamento di gestione del torneo di Cracovia, al comma C1 afferma…
“Tutti gli atleti devono rispettare le disposizioni della Carta Olimpica attualmente in vigore, incluse ma non limitate alla Regola 41 (Nazionalità degli Atleti) e alla Regola 43 (Codice Mondiale Antidoping e Codice del Movimento Olimpico sulla Prevenzione della Manipolazione delle Competizioni). Solo gli atleti che rispettano la Carta Olimpica, il Codice Mondiale Antidoping e il Codice del Movimento Olimpico sulla Prevenzione della Manipolazione delle Competizioni, comprese le condizioni di partecipazione stabilite dall’EOC e le regole del pugilato approvate dal CIO, possono partecipare ai Giochi Europei del 2023”.
Lo scontro continua. Si accorciano però i tempi per decidere da che parte stare.
Il primo segnale di rottura definitiva si è avuto alla vigilia dei Mondiali femminili (in programma a New Delhi, da mercoledì 15 al 26 marzo). Undici Paesi hanno deciso di boicottare il torneo: Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Polonia, Repubblica Ceca, Svezia, Irlanda, Olanda, Ucraina, Norvegia e Svizzera.
L’International Boxing Association ha minacciato severi provvedimenti nei confronti di queste Federazioni Nazionali.
E adesso sta cercando di forzare la mano, di prevenire ulteriori migrazioni.
Gli arbitri dovranno scegliere se continuare con l’IBA e rinunciare per sempre alla possibilità di una partecipazione olimpica, o se restare con il CIO e conservare il sogno dei Giochi. In qualsiasi caso, sembra ormai certo un ulteriore impoverimento di un settore da tempo privo di un livello medio elevato di prestazione.
Rio de Janeiro 2016 e Tokyo 2020 hanno inflitto duri colpi al valore della categoria. I tornei dell’ultimo quadriennio hanno confermato la tendenza. Impoverire ulteriormente, qualitativamente e quantitativamente, la rosa degli ufficiali di gara non potrà che contribuire allo scadere dal punto di vista tecnico della stessa boxe.
I pugili saranno sottoposti a una scelta ancora più difficile. L’Olimpiade è da sempre il massimo punto di arrivo per ogni dilettante. L’obiettivo principale. I Mondiali non hanno lo stesso fascino, né concedono la stessa popolarità.
I soldi derivanti dai premi potrebbero essere uno stimolo, ma (credo) solo se a decidere fosse il singolo atleta e non la Federazione Nazionale di appartenenza.
Comunque finisca quella che sta scadendo a livello di rissa, la presenza della boxe a Los Angeles 2028 diventa sempre più improbabile.
Il Titanic naviga a grande velocità verso l’iceberg. Imperturbabili, e sempre più euforici, passeggeri, comandanti e ufficiali di bordo continuano a ballare.