
La situazione del pugilato olimpico diventa sempre più complessa, ma almeno adesso le parti si sono dichiarate. Oggi, in una comunicazione ufficiale al termine della discussione sul tema all’interno della sessione del CIO, il presidente Bach è stato molto chiaro.
“Il problema non sono i pugili, non è il pugilato. Altrimenti non sarebbe stato inserito nel programma di Tokyo 2020 e Parigi 2024. Il problema non è neppure Umar Kremlev. Il problema è più ampio, è l’intero governo dell’IBA e il modo con cui esercita il proprio lavoro. Se dovesse decidere oggi, il Comitato Esecutivo del CIO non potrebbe appoggiare l’inserimento del pugilato nel calendario di Los Angeles 2028”.
Posizione chiara da parte di Kremlev: “Prenderemo la nostra strada” ha detto ai delegati del Congresso che si è tenuto a Yerevan.
Le due parti non hanno alcuna intenzione di dialogare.
Il CIO lo ha ribadito in più occasioni.
Se la politica del governo dell’International Boxing Association non cambia, non potranno più gestire la boxe alle Olimpiadi. A sostegno della tesi, per la seconda volta consecutiva, questo sport sarà governato anche a Parigi 2024 da una Task Force del CIO (come era già accaduto a Tokyo 2020).
L’IBA da parte sua nel recente passato ha inviato tutti i segnali a sostegno della tesi sposata, non intende sottostare alle indicazioni del CIO.
1. Ha preso accordi con la WBA per uno sviluppo del professionismo.
2. Ha siglato un accordo con Cuba per un reciproco sostegno a livello dilettantistico/professionismo. È di oggi una clamorosa notizia. Dopo aver levato il divieto di professionismo per gli uomini, ha concesso alle donne la possibilità di boxare. Anche se, per ora, solo a livello dilettantistico.
3. Ha ignorato la disposizione del TAS di Losanna che imponeva la ripetizione dell’elezione per la presidenza.
4. Domenica darà il via a un torneo professionistico che avrà cadenza annuale.
5. Ha instaurato alti premi in denaro per i Mondiali (200.000 dollari per l’oro, 100.000 per l’argento, 50.000 per il bronzo).
6. Ha concesso a Bielorussia e Russia la possibilità di partecipare ai suoi tornei.
7. Ha respinto al mittente ogni accusa
8. Non ha preso neppure in considerazione l’idea di rompere il rapporto di sponsorizzazione con la Gazprom.
Insomma, sembra proprio che Umar Kremlev abbia già intrapreso il cammino per tutelarsi in vista dell’esclusione dell’IBA dal contesto olimpico.
La vicenda dovrebbe concludersi nei primi mesi del 2023 con l’espulsione definitiva dell’Associazione da parte del CIO.
E il pugilato?
A sorpresa, e questa è l’unica buona notizia di oggi, la NBC (il network che con l’acquisizione dei diritti sportivi rende in gran parte possibile la realizzazione dei Giochi) sembra si sia dichiarata ufficialmente a favore del mantenimento della boxe nel programma olimpico (“Abbiamo ricevuto informazioni da diverse fonti che sia gli alti funzionari di Los Angeles 2028 che la NBC, che dovrebbe trasmettere l’Olimpiade negli Stati Uniti, desiderano che la boxe rimanga nel programma” ha scritto il sito specializzato insidethegames).
L’unica condizione che il CIO potrebbe inserire per una realizzazione del progetto, sarebbe la creazione di una nuova federazione mondiale dilettantistica che sia un’interfaccia più disponibile a seguire le linee guida del movimento.
A questo punto il problema non sarebbe però risolto.
Come si schiererebbero i Comitati Olimpici Nazionali? Seguirebbero l’IBA o resterebbero con il CIO? Per quel che riguarda l’Italia, la risposta sembra assai semplice. Per il resto del mondo la scelta potrebbe essere più complessa.
La spaccatura provocherebbe sicuramente un indebolimento dell’impatto che la boxe dilettantistica avrebbe sul mondo olimpico.
Una cosa è certa, il Grande Caos è appena incominciato.