
Denis Berinchyk (a destra nella foto sopra) ha 34 anni, negli ultimi ventuno mesi ha disputato un solo match.
La guerra nel suo Paese, l’Ucraina, lo ha risucchiato. Era in casa, a Kiev, quando la Russia ha cominciato l’invasione. Si è subito arruolato come volontario, al fianco delle truppe militari e dei civili. È andato a un passo dal fronte, si è messo a disposizione del suo popolo. Aveva un record di 15-0, con nove ko. Era campione Intercontinentale della WBO.
Poi, improvvisamente, il suo mondo si è fermato.
Un anno fa è tornato sul ring, ha sconfitto ai punti in 12 riprese Isa Chaniev (15-3-0) e ha ripreso a lottare. Sul campo di battaglia, non sul ring.
Adesso ha deciso di riprovarci. Sfida Yvan Mendy (47-5-1, 22 ko) campione europeo dei pesi leggeri. Berinchyk è fermo da un anno, eppure i bookmaker lo danno come netto favorito: la sua vittoria paga 1.11, quella di Mendy è quotata a 6.
Ha provato anche la strada del pugilato a mani nude, ha battuto Artem Lobov, un ex combattente UFC, per ko 5. Ma ha capito che quello non era il suo sport. La passione per la boxe superava qualsiasi cosa.
Yvan Mendy porta uno spicchio di Italia all’interno del Tottenham Hotspur Stadium.
Lo allena Giovanni Boggia. Cittadino francese, ma con le radici ben piantate a San Paolo Civitate, Foggia, Puglia. Ho praticato la boxe da dilettante, una quarantina di incontri. Poi è venuto a mancare il suo maestro e lui ne ha preso il posto nella palestra. A quel punto il pugile si è fatto da parte. È diventato insegnante alla BCO Pont. Fa il maestro di boxe come professione. Si definisce fortunato. È impegnato a Pont-Sainte-Maxence, 50 chilometri a nord di Parigi, assieme ad altri tre allenatori. Il locale è enorme, hanno settecento iscritti. Dà ragione al papà che gli diceva: “Ti ho portato nel posto più bello del mondo”. La Francia gli piace, ma non sa stare senza l’Italia, senza San Paolo Civitate dove torna quasi tutti gli anni. La pandemia lo ha bloccato, come ha bloccato il mondo intero. Gli sono rimaste le telefonate con gli amici, il dialetto, le chiacchierate con il cugino Luigi Minchillo. Quando si parlano al telefono lo fanno in sanpaolese. In realtà il francese Giovanni l’ha imparato solo quando ha cominciato ad andare a scuola e l’italiano l’ha studiato con un insegnante privato. Ora in francese va spedito come uno nato da quelle parti, in quanto all’italiano (a sentire lui) gli è meno familiare del sanpaolese.
Il Covid l’ha tenuto lontano dalla sua terra. Ma adesso che le cose vanno meglio, tornerà in vacanza lì.
Mendy vs Berinchyk, europeo dei pesi leggeri è, forse, il match meno sbilanciato della serata londinese (anche questo in diretta su mola.tv).