
Hugo Micalleff ha 24 anni e un record di 3-0. Venerdì combatterà a Monza, affronterà il 21enne tedesco Illas Kallough (8-1-0, 3 ko). È nato e vive a Montecarlo, dove di pugili professionisti ce ne sono davvero pochi. Ho voluto conoscerlo meglio. A parlarmi di lui è stato Andrei, il papà. Ne è venuto fuori un ritratto intrigante.
La scoperta della boxe in un posto insolito, un tifoso molto particolare, un hobby che è diventato passione, il contratto con la Top Rank (foto sopra), la simpatia per un grande campione italiano e, non poteva mancare, un legame con il nostro Paese.
Signor Andrei, Hugo ha scelto la boxe perché anche lei è stato un pugile. A che livello?
“Da dilettante ero vice campione di Francia, non sono mai passato professionista. Attualmente sono presidente della ASM Boxe allo stadio Louis 2, vice presidente della federazione monegasca e uno dei direttori dell’EUBC”.
A che età e dove Hugo ha cominciato a boxare?
“A sei anni nella sua stanza con me, ma era solo un gioco. Poi, a nove anni, durante una festa in un Villaggio Vacanze abbiamo scoperto un ring. È lì, in quei giorni, che ha fatto il primo incontro. Sono rimasto sbalordito dalle sue qualità, tornati a casa mi ha chiesto di iscriverlo al club che gestisco attualmente”.
Adesso vive e si allena a Las Palmas?
“Vive alle Isole Canarie da più di due anni. Il suo allenatore è Carlos Formento, ha già preparato pugili del livello di Kell Brook”.
Come disegnatore, è davvero così bravo come dicono?
“È stata la prima passione. E ancora oggi trascorre delle ore a disegnare, nell’intervallo tra un allenamento e l’altro. Una famosa galleria d’arte di Monaco si è offerta di esporre le sue opere. Per il momento però ha scelto di dedicarsi principalmente alla boxe”.
Che tipo di pugile è Hugo?
“È uno stilista capace di sorprenderti in ogni match. Si è formato alla scuola cubana. Il primo allenatore è stato proprio un cubano, la collaborazione con lui è andata avanti per undici anni”.
Che obiettivi avete?
“Vuole diventare campione del mondo, gli piacerebbe disputare il match per il titolo al Casinò di Montecarlo”.
Come è composta la sua squadra di lavoro?
“Allenatore Carlos Formento, preparatore fisico Thomas Cretot. Medico e cutman Ioannis Filipatos. Direttore Karim Bouzidi”.
Come è nato il rapporto con la Top Rank?
“L’hanno visto combattere in un torneo dilettantistico. L’hanno visto battere nettamente ai punti Delante Johnson, una delle stelle della nazionale degli Stati Uniti. Poco dopo un alto dirigente della Top Rank ha contattato l’agente di Hugo ed è cominciata l’avventura”.
Ho letto che è amico di Charles Leclerc? È vero?
“Sono amici dalle scuole elementari. Da allora si sostengono a vicenda durante le competizioni e trascorrono insieme parte delle vacanze, quando il calendario dei loro impegni sportivi lo consente”.
Ha qualche legame con l’Italia?
“Sua madre è di origine veneta e di nazionalità monegasca. Monaco dista solo 20 km dal confine italiano e fin da piccolo lo portavo con me quando dovevo andare nel vostro Paese. Abbiamo trascorso anche molti fine settimana ad Alba, in Piemonte”.
Oggi, quale è il suo pugile preferito?
“Terence Crawford”.
Segue il calcio? Per chi tifa?
“Non è molto interessato al calcio in generale. Ma ama Zlatan Ibrahimovic”.
Lontano dal ring, che tipo è?
“È molto legato alla sua famiglia, ama passare il tempo con noi, e con i suoi amici, quelli che ha conosciuto alle scuole elementari”.
C’è qualche pugile italiano, del passato o del presente, che conosce o per cui ha tifato?
“Nino Benvenuti, il nonno gliene parlava spesso”.