
Le ultime due giornate hanno lanciato segnali inquietanti sul futuro del pugilato dilettantistico.
La presenza nel programma dei Giochi, a partire da Los Angeles 2028, si allontana sempre di più. Il Comitato Olimpico Internazionale ha inviato una lettera ufficiale all’IBA (fonte insidethegames.biz) informandola sulle gravi preoccupazioni generate dalla sua gestione. Per la governance, la questione arbitri/giudici, la dipendenza quasi totale dalla Gazprom e l’incremento dell’importanza dell’ufficio di Mosca del presidente Umar Kremlev, a danno della sede istituzionale di Losanna.
Il CIO, ricordando all’International Boxing Association che il pugilato al momento è fuori dall’Olimpiade di LA 2028, ha aggiunto: “Considerando l’assenza di una reale evoluzione, il comitato esecutivo del CIO non è in grado di invertire questa decisione e continuerà a monitorare con serie preoccupazioni la governance dell’IBA”.
Fuori dall’organizzazione del torneo olimpico dal 2019, l’IBA è stata estromessa anche da Parigi 2024. Ieri è arrivata la notizia che il sistema di qualificazione concordato con il CIO è stato rivisto, rendendo in questo modo la posizione della Federazione dilettantistica mondiale ancora più isolata.
Le qualificazioni per Parigi saranno portate avanti secondo questo calendario.
America (22 ottobre/5 novembre 2023): Santiago, PanAmericani.
Europa (2 giugno/2 luglio 2023): Cracovia, Giochi Europei.
Oceania (19 novembre/2 dicembre 2023): Isole Salomone, Pacific Games.
Asia (23 settembre/8 ottobre): Hangzhou, Giochi Asiatici.
Cio e CNO Africa stanno ancora discutendo le date per i Giochi Africani, che si disputeranno nel 2023 ad Accra, tra luglio e agosto.
Al termine dei cinque tornei continentali, nel 2024 si disputeranno due raggruppamenti mondiali per assegnare i rimanenti posti a disposizione, in quella che potrebbe essere l’ultima Olimpiade per il pugilato.
La boxe è stata sempre presente ai Giochi dal 1904 ai nostri giorni, con l’eccezione di Stoccolma 1912 perché la Svezia aveva bandito questo sport.