
Nel gioco delle parti, oggi tocca al clan del campione.
Frank Warren e Tyson Fury (detentore del titolo WBC) hanno posto un ultimatum ad Anthony Joshua ed Eddie Hearn. Entro stasera vogliono una risposta definitiva alla loro offerta.
So, sappiamo, quando poco contino ultimatum, accordi e regole nella boxe. Ma la cronaca mi imponeva di riferirlo. Chiare e decise invece le posizioni al momento.
Il campione…
1. Vuole combattere il 26 novembre allo stadio di Wembley o il 3 dicembre al Millenium Stadium di Cardiff.
2. Chiede la divisione della borsa con percentuali 60/40.
3. Pretende che nel contratto sia inserita la clausola di una rivincita, in caso di vittoria di AJ. Se ciò accadesse, le quote percentuali vorrebbe fossero 50/50.
4. Non accetta lo slittamento oltre metà dicembre, perché se così fosse non avrebbe il giusto tempo per prepararsi alla sfida contro Olexsandr Usyk per la riunificazione del titolo, prevista entro marzo 2023.
Lo sfidante…
1. Propone il 17 dicembre in Arabia Saudita.
2. Accetta la spartizione per il primo match, ma in caso di successo vorrebbe mantenere quel 60/40 anche in occasione di un’eventuale rivincita.
3. Il suo organizzatore Eddie Hearn aggiunge di avere un piano B nel caso l’affare non andasse a buon fine: Whyte, Hergovic e Zhang i possibili rivali.
La soluzione di riserva non mi sembra riuscirebbe ad eccitare neppure i più scatenati tifosi di Joshua. Per il resto, i soldi sul piatto sono talmente tanti che fare saltare tutto per una differenza temporale di due settimane, mi sembrerebbe una follia.
Sempre che il clan di AJ, voglia davvero fare il match.
È una sfida che mi piacerebbe vedere, un evento che scatenerebbe un’attenzione pazzesca nel Regno Unito e in molte altre parti d’Europa. Come finirebbe?
Il mio favorito è Tyson Fury.
Lo è in un modo chiaro, netto, imbarazzante. Anche se in fondo ai miei pensieri un piccolo dubbio rimane. La boxe è capace di generare sorprese incredibili. Ma alla fine, se un’analisi deve essere fatta, deve prescindere dal timore di incappare in un pronostico sbagliato.
Anthony Joshua offre il meglio di sé quando attacca, non mi sembra che le volte in cui abbia boxato da incontrista abbia ottenuto grandi risultati. È un ottimo pugile, ha quasi tutto quello che serve per essere un campione. Manca però, almeno così a me sembra, di autostima, di forte personalità. Ha un buon jab (l’abbiamo visto nella rivincita contro Andy Ruiz jr), ma lo usa poco. Contro Fury si troverebbe davanti ad alcuni problemi apparentemente insormontabili.
Il campione ha considerevoli doti tecniche, un jab pesante, una mole che incute rispetto (2.06 in altezza per 120 chili di peso). Fa male e incassa. Quasi certamente sarebbe lui a imporre il match, la fisicità di Fury potrebbe creare problemi insolubili per lo sfidante che, nello stesso momento in cui realizzasse di non avere armi sufficienti per rispondere, potrebbe già considerarsi sconfitto.
AJ è meno duttile sul piano tattico, scelta una strategia non la cambia più, comunque vadano le cose. Ha però in repertorio un’arma che potrebbe essere decisiva, un montante destro che sa essere devastante.
Finora Tyson Fury ha incasso le cannonate e messo via con relativa facilità Wilder, Whyte, Chisora, Wladimir Klitschko. Ha mobilità e capacità di cambiare tattica lungo il cammino. Sommando tutte queste caratteristiche, credo si possa dire che è decisamente il più forte. Vincesse l’altro, farebbe la fortuna degli scommettitori coraggiosi.
In apertura i bookmaker danno Fury nettamente favorito a 1/4 (bisogna puntare quattro sterline per riavere la posta più una sterlina di vincita), Joshua è quotato 11/4.
Mettendo il tutto sulla bilancia, ancora una volta mi trovo d’accordo con i bookmaker.
Un match così sarebbe bellissimo da vedere. Certo che AJ rischia grosso. Se perde in malomodo secondo me finisce la carriera.