
Cuba apre al professionismo.
Dopo sessant’anni, i pugili potranno tornare a combattere tra i pro’ senza per questo dovere fuggire dall’isola e cercare rifugio all’estero, soprattutto negli Stati Uniti.
L’annuncio è stato dato da Albert Puig, presidente della Federacion Cubano de Boxeo.
Il 4 gennaio 1962 Fidel Castro aveva posto il veto al professionismo, giudicandolo corrotto e non adatto allo spirito socialista dell’isola.
È entrata nella storia sportiva la risposta data da Teofilo Stevenson (tre ori olimpici e altrettanti mondiali nella categoria più pesante) davanti all’offerta di cinque milioni di dollari per affrontare Muhammad Ali.
“Cosa sono cinque milioni di dollari quando ho l’amore di otto milioni di cubani?”
Cuba ha conquistato 41 ori (19 argenti e 18 bronzi) nella storia delle Olimpiadi.
I tempi cambiano. Il futuro buio del dilettantismo e la forte possibilità che sia cancellato per sempre a partire da Los Angeles 2028 potrebbero avere dato una spinta importante a questa decisione.
Si comincia il prossimo mese, il 20 maggio, ad Aguacalientes in Messico. Per ora sono state fissate quattro riunioni entro dicembre 2022, con combattimenti sulla distanza delle sei riprese. L’organizzazione sarà della Golden Ring Promotions e ogni evento andrà in diretta su ESPN Knockout.
Candidati a passare subito professionisti sono i campioni olimpici Lazaro Alvarez, Andy Cruz, Ronald Iglesias, Julio Cesar La Cruz e Arlen Lopez.
I primi segnali si erano avuti nel 2013, quando Cuba aveva aderito alle World Boxing Series, combattendo con le regole del professionismo.
Il 16 di questo mese, ad Arlington in Texas, Yordenis Ugas (27-4-0. 12 ko) campione dei welter WBA, affronterà Errol Spence (27-0, 21 ko) campione per IBF e WBC. Un grande match.
Ugas è cubano di Santiago de Cuba. Ha tentato per sei volte di fuggire dall’isola per diventare professionista, altrettante volte è finito in prigione. Nel 2008 ha vinto il bronzo ai Giochi di Pechino. Nel 2010 è riuscito a scappare. Oggi vive a Miami.
La boxe apre un nuovo capitolo. Cuba è terra di grandi talenti, di eccezionali pugilatori. Il 2022 è l’anno di una svolta clamorosa, decisamente storica.