
Uno statunitense di Filadelfia, che vive a Las Vegas, riceva la proposta per un match. Non combatte dal 12 novembre 2016, ha 41 anni e non fa sparring dal 2018. Il contratto parla di un combattimento a Minsk, in Bielorussia: Paese coinvolto dalle sanzioni che lo sport mondiale, sulla spinta degli Stati Uniti, ha reso esecutive dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina.
Il cittadino americano accetta e convince il suo amico Andrew Stafford ad accompagnarlo in questa avventura. Il match avviene la notte di venerdì 18 marzo ed è sotto la giurisdizione della World Total Combact Federation. Sponsor principale, il sito di scommesse russo Winline. La televisione che manda in onda l’avvenimento è la Ren Tv Fight Club.
Lo statunitense si chiama Malik Scott, ex peso massimo professionista, attualmente allenatore. È stato il coach di Deontay Wilder in preparazione alla terza sfida mondiale contro Tyson Fury.
Affronta Sergej Kharitonov, ex atleta di MMA, kickboxing e pugilato a pugni nudi. Da pugile ha disputato due incontri, vincendoli entrambi per ko. Russo di nascita, vive a Miami.
Scott, 1.96 per 112 chili.
Kharitonov, 1.94 per 130 chili.
L’incontro è sulla distanza delle sei riprese.
L’americano boxa decisamente meglio, infligge anche un atterramento al rivale. Ma perde per split decision (58-57 57-58 58-57). Un tifoso russo commenta sotto il filmato postato su YouTube: “Con quei giudici, Kharitonov avrebbe vinto anche contro il miglior Tyson”.
Scott conclude la sua esperienza con un commento: “È la vita. È stato bello essere di nuovo sotto le luci dei riflettori l’altra sera. Erano passati quasi sette anni dall’ultima volta che mi ero messo i guantoni e quattro anni dall’ultima volta che avevo fatto sparring… Quando insegni, impari sempre il mestiere, conservi una buona condizione fisica. Vittorie, sconfitte, infortuni, delusioni. Sono grato per ogni esperienza e lezione che viene dalla nobile arte. È l’interpretazione della vita, a modo mio”.
Una strana storia in tempo di guerra.
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