
Ricordate Il giorno della marmotta? È il film in cui Bill Murray trascorre la giornata trattando male tutti. Il mattino successivo, al risveglio, nota alcune somiglianze con il giorno precedente. Identica la stazione radio, gli incontri in albergo, le frasi. Tanti, troppi dejavu. Tutto è uguale al giorno precedente, talmente uguale da essere lo stesso giorno.
Ecco, a Kazuto Ioka capita da dieci anni di rivivere lo stesso evento. Dal 2011 festeggia il Capodanno allo stesso modo. Unica eccezione il 2017, ma solo perché aveva pensato di ritirarsi dal pugilato. Sarà così anche stavolta. Il 31 dicembre il campione del mondo WBO dei supermosca celebrerà l’arrivo del nuovo anno salendo su un ring. Lo farà all’interno dell’Ota City General Gymnasium di Tokyo, l’arena che anziché un veglione, dal 2013 a oggi, per brindare al Capodanno preferisce mettere su una riunione di boxe.
Accadrà nel giorno della vigilia, che da quelle parti chiamano Omisoka. Molti studenti universitari e lavoratori che si sono trasferiti nelle metropoli per frequentare la scuola o per lavorare, tornano nelle loro città d’origine per trascorrere il Capodanno con famiglie, amici e parenti. Tutti, tranne quelli della Prefettura di Okinawa, dove il cambio di anno viene festeggiato secondo il calendario cinese. Nel secondo novilunio dopo il solstizio d’inverno.
Ma torniamo al pugilato.
Venerdì 31 dicembre, Kazuto Ioka difenderà il titolo contro Ryoji Fukunaga, che ha accettato con poco preavviso il ruolo di sfidante. Fino al 16 dicembre l’avversario del campione avrebbe dovuto essere Jervin Ancajas. I due sarebbero saliti sul ring per l’unificazione dei titoli, il filippino è infatti il titolare della corona IBF. L’evolversi della pandemia ha spinto il governo giapponese verso maggiori restrizioni, tra cui il divieto di accesso ai cittadini stranieri.
L’altro match mondiale previsto nel programma, quello dei medi Wba tra Ryota Murata e Gennady Golovkin è stato rinviato alla primavera del 2022. Quello dei supermosca è invece rimasto, era l’unico modo per salvare la riunione.
Fukunaga, 35enne mancino con un record di 15-4-0 (14 ko), fino a martedì era tre chili sopra il limite della categoria. Giovedì il peso ufficiale. “Non ci saranno problemi” ha detto.
Ioka (27-2-0, 15 ko, 32 anni) è un idolo in Giappone. Personaggio popolare e controverso. Sposato con la cantante Nana Tanamura, ha divorziato per celebrare le seconde nozze con una modella di cui non si conosce il nome, da cui ha avuto un figlio nell’agosto del 2019.
Buon record da dilettante (95-10-0), non è però riuscito a staccare un biglietto per l’Olimpiade di Pechino 2008. L’anno dopo ha lasciato l’università e, quando mancava un mese ai venti anni, è passato professionista. Nipote dell’ex campione mondiale Hiraki Ioka, è stato allenato dal padre con cui ha avuto vivaci discussioni proprio all’epoca della relazione con Nana Tanamura.
Nel 2017 ha annunciato il ritiro, è stato fermo per diciannove mesi, poi è tornato a combattere.
Nel 2020 è stato al centro di una curiosa vicenda. Ha difeso il mondiale, ovviamente l’ultimo giorno dell’anno, contro Kosei Tanaka. La Federazione giapponese lo ha minacciato di squalifica. Un tatuaggio non adeguatamente coperto è rimasto visibile, nell’arena e sugli schermi della TBS Tv, per tutto l’incontro. E questo è in contrasto con il regolamento nazionale che recita: “Un pugile con un tatuaggio che mette a disagio il pubblico non può competere in alcun incontro”.
Non è stato punito.
Altro momento di tensione nell’aprile scorso, quando un quotidiano online ha annunciato la sua positività al termine di un incontro. La sostanza riscontrata negli esami sarebbe stata la cannabis.
Anche qui, nessun provvedimento.
Venerdì 31 dicembre 2021 Kazuto Yoka saluta ancora una volta l’arrivo del nuovo anno dall’alto di un ring. Finora gli è andata male una sola volta, la vigilia del Capodanno 2019, quando ha perso per split decision in dodici riprese contro Donnie Nietes per il mondiale vacante dei supermosca Wbo.
Affronterà un uomo esperto, probabilmente non al meglio della condizione, ma deciso a battersi con onore. Il campione non vuole rovinare la tradizione, lo aspettano altre vigilie di combattimento.