
Il 2 novembre scorso la tennista cinese Peng Shuai ha accusato, sul social media cinese Weibo, l’ex vice premier e membro di alto rango del Partico Comunista cinese Zhang Gaoli di averla aggredita sessualmente dieci anni fa.
Zhang, secondo l’agenzia di stampa statale cinese Xinhua, è anche il leader di un gruppo di lavoro del Consiglio di Stato che supervisiona i preparativi per l’Olimpiade invernale di Pechino 2022.
Il post è stato rimosso dopo venti minuti.
Successivamente la tennista è scomparsa.
Il 21 novembre scorso Peng ha avuto una videochiamata con il presidente del CIO Thomas Bach, il presidente della Commissione degli atleti Emma Terho e Li Lingwei, ex giocatrice di badminton, membro del CIO e politico cinese. Sia l’atleta che il CIO hanno insistito sul fatto che “è salva e sta bene“.
Il video è stato fortemente criticato dai gruppi per i diritti umani.
Ieri la Women’s Tennis Association (WTA) ha dichiarato ufficialmente che “quel video non allevia o affronta la preoccupazione della WTA per il benessere e la capacità di comunicare senza censura o coercizione della giocatrice“.
Il presidente e amministratore delegato Steve Simon ha fatto un annuncio ufficiale.
“La WTA sospende tutti i suoi tornei in Cina. Non vedo come si possa chiedere ai nostri atleti di gareggiare lì, quando Peng Shuai non è autorizzata a comunicare liberamente ed è apparentemente sotto pressione per convincerla a ritirare la sua accusa di violenza sessuale”.
Il CIO ha dichiarato che continuerà il suo approccio diplomatico su toni distesi.
“Condividiamo la stessa preoccupazione di molte altre persone e organizzazioni per il benessere e la sicurezza di Peng Shuai. Ecco perché, proprio ieri, una squadra del CIO ha tenuto un’altra videochiamata con lei. Le abbiamo offerto un ampio supporto, resteremo in contatto regolare e abbiamo già concordato un incontro personale a gennaio“.
Pechino ha risposto alla WTA attraverso le parole di Wang Wenbin, portavoce del ministero.
“Siamo fermamente contrari ad atti di politicizzazione dello sport“.
Andrea Florence, direttore ad interim di Sport and Rights Alliance, è entrato nel dibattito.
“Il comportamento del CIO in relazione alle accuse di aggressione sessuale e alla scomparsa di Peng Shuai è stato irresponsabile e mostra quanto sia vuota la sua comprensione dei diritti umani. L’entusiasmo del CIO nell’ignorare la voce di una campionessa che potrebbe essere in pericolo e il fatto di sostenere le affermazioni dei media sponsorizzati dallo Stato in Cina, mostra l’urgente e critica necessità di una strategia del CIO sui diritti umani in stretta consultazione con le parti interessate, mettendo gli atleti al centro del progetto“.
In un editoriale, il quotidiano Global Times, pubblicato dal People’s Daily del Partito Comunista al potere, ha affermato che la WTA sta tradendo lo spirito olimpico e sta portando la politica nel tennis.
“Alcune forze in Occidente stanno istigando un boicottaggio contro l’Olimpiade invernale di Pechino 2022“, ha scritto il quotidiano riferendosi all’evento che alcuni gruppi vorrebbero boicottare per contestare il mancato rispetto dei diritti umani da parte della Cina.
L’Olimpiade di Pechino 2022 avrà inizio il 4 febbraio, la Paralimpiade il 4 marzo.
Peng Shuai è nata l’8 gennaio 1986. È stata numero 1 del mondo in doppio nel 2014, ha raggiunto il numero 14 in singolare nel 2011. Ha vinto due titoli in singolare e 22 in doppio.
(fonti: insidethegames.biz, Global Times, Reuters, Wta)