
Match intenso, ma non bello. Salvatore Cavallaro ne esce a testa alta, è stato lui a tirare quasi tutti i colpi andati a segno in questa sfida. Un pugilato sempre in affanno quello di Anton Embulajev. Una condotta di gara confusa, il gesto tecnico sporcato da troppe incertezze, l’unica abilità mostrata quella di legare in clinch.
L’azzurro ha tenuto un buon ritmo per tutti e tre i round, ha spinto sempre e comunque provando con i colpi dritti, con qualche gancio. Ha tenuto in mano il combattimento dall’inizio alla fine. E, breve inciso, non riesco proprio a capire quel cartellino del giudice guatemalteco che ha visto il primo round in favore del finnico. Cosa l’abbia portato a pensare che Emulajev meritasse quel 10-9 resta un mistero. Mi fermo qui, sarebbe paradossale recriminare su una singola ripresa, quando il verdetto finale è in così larga misura a favore dell’italiano.
Lascio da parte le sottigliezze e dico che Cavallaro ha offerto una buona prova, anche se i tanti colpi andati a vuoto sono un segnale di allarme. Contro rivali più consistenti quell’imprecisione potrebbe essere pagata cara.
Prossimo appuntamento sabato 30 ottobre, nei sedicesimi dei 75 kg, contro il bielorusso Kiryl Samodurau.
75 Kg. (trentaduesimi) Salvatore Cavallaro b, Anton Emulajev (Fin) 5-0 (30-27, 30-27, 30-27, 30-27, 29-28).