
Sarà dura. Non per una questione di tecnica, determinazione o coraggio. Qui il problema è di altro tipo. È un problema fisico.

Giordana Sorrentino (a sinistra sopra, nel match contro la Huang ai Mondiali 2019) è un trottolino che ti conquista quando la vedi combattere. Se riesce a scrollarsi dalle spalle la tensione, boxa in scioltezza e fa cose pregevoli. Sembra che rimbalzi dolcemente sul tappeto del ring, è continuamente pronta a sferrare il colpo. Ovunque si trovi, da qualsiasi posizione sia costretta ad attaccare. Perché attaccare è il suo credo, il modo migliore per vincere.
Ma se devi attaccare contro una che è più alta di te di 22 centimetri (!), può diventare un problema. E sì perché Huang Hisao-Wen, 24 anni a fine agosto, è alta 1.77 (due centimetri più di Irma Testa). E combatte a 51 chili. Per carità ne ho visti in giro di lungoni tirati da far paura. Tanto per fare il primo nome che mi viene in mente, Thomas Hearns è stato anche campione del mondo dei welter, saliva sul ring sotto i 66 kg ed era alto 1.85!
La ragazza di Taipei negli ultimi cinque anni è, incredibilmente, scesa di due categorie.
Nel 2016 combatteva nei pesi piuma, nel 2019 è diventata campionessa del mondo dei gallo, adesso è nei mosca.

Boxa costantemente con il sinistro in avanti, a tratti si difende anche il destro in allungo. Lo fa per tenere a distanza l’avversaria. Le braccia sono lunghe, senza fine. Passare sotto quell’uno-due rappresenta un rischio, un pegno da pagare.
Serve coraggio, e questo Giordana ce l’ha. Come dice uno dei suoi primi maestri, Luciano Sordini, lei è una “che non conosce la retromarcia”.
Ma servono anche scelta di tempo e rapidità di braccia. Perché le occasioni in cui riuscirà ad accorciare la distanza contro la Huang non saranno poi così tante. E non dovrà sprecarne neppure una.
Mi viene in mente un altro nome del passato. Panama Al Brown.
Lo chiamavano il Ragno Nero. Era alto 1.78 per 53 chili e mezzo di peso, più o meno ci siamo. Uno spilungone per la categoria. Braccia lunghe, gambe senza fine, magre, ma robuste. Lui era dotato di grande classe. Lei, prossima 24enne di Taipei, decisamente meno. Non danza sul ring, non è cosi agile nel movimento di gambe, i colpi non sempre sono precisi.
Quando parte in attacco però, sembra una macchinetta. Uno-due in serie e per l’altra sono problemi. Non la definirei un fenomeno, ma sa come sfruttare al meglio le armi che la natura le ha dato.
Giordana (seconda da sinistra siora, nella foto FPI/Bozzani, la prima è Rebecca Nicoli, poi Irma Testa e Angela Carini) ha gambe solide ed è in grado di marciare a tavoletta per tutte e tre le riprese. Ha meno esperienza pugilistica dell’asiatica, in assoluto (ha più o meno la metà dei match) e relativamente alle grandi competizioni. Ma è una che non si arrende, non molla. La guardi e capisci che per batterla dovrai soffrire. L’ha capito anche la ragazza di Taipei ,due anni fa ai Mondiali di Ulan Ude, quando la Sorrentino l’ha pressata per tre lunghi round.
Sarà dura per l’azzurra portare a casa la vittoria, ma mi sento di dire che non sarà semplice neppure per Huang Hisao-Weng.
Forza Giordana da Fiumicino, sei vicina al capolavoro della tua carriera.
GIOVEDI’
(29 luglio, ottavi di finale) Pesi mosca (6:54 ora italiana, 52 kg) Giordana Sorrentino vs Hsiao-Wen Huang (Taipei)
