
Un colpo alla volta, un colpo alla volta.
Prima il gancio destro, poi il gancio sinistro. Poi un diretto sinistro.
Precisi, puliti, a segno.

Rebecca Nicoli (foto FPI/Bozzani) è andata a prendersi la vittoria senza affanno, macinando un pugilato di qualità.
Davanti aveva un treno in corsa, Esmeralda Falcon Reyes conosce un solo modo di stare sul ring. Attaccando, senza fermarsi un attimo. Viene avanti e tira pugni, sperando di piazzare quello buono.
L’azzurra non ha snaturato la sua boxe, non è andata a complicarsi la vita.
Vuoi la battaglia, l’avrai.
L’arrembante sudamericana pressava in continuazione, ma non aveva né la tecnica, né la scelta di tempo di Rebecca. È stato un combattimento intenso, senza pause, piede sull’acceleratore e via.
Correndo, rischi di farti male se non hai gli appoggi tecnici a cui chiedere aiuto. E così è stato per la Reyes. Sbracciava, indovinava un paio di serie al corpo e poi finiva vittima dei colpi puliti, tecnicamente piacevoli dell’italiana.
Una corrida di sofferenza sul piano fisico, non certo su quello del punteggio. Un terzo round in cui la Nicoli ha concesso qualcosa in più all’altra, ma senza mai mettere in discussione il risultato finale.
Per tutti, meno che per la giudice bulgara Mariya Kavaklieva che ha visto vincere la messicana dopo averle assegnato prima e terza ripresa. Ci risiamo. Prima o poi, a forza di errori di valutazione, il risultato scandaloso salterà fuori. Solo allora probabilmente ci saranno urla di protesta e analisi di inadeguatezza. Per ora le falle di alcuni giudici sono coperte dalla saggezza di altri.
Adesso per Rebecca arriva la madre di tutte le sfide.
Venerdì 30 luglio, alle 4:00 del mattino in Italia, affronterà Kelly Harrington. È l’irlandese numero 1 del mondo, la grande favorita per la medaglia d’oro.
La Nicoli è una guerriera, non si spaventa. Sono sicuro che darà battaglia, anche se sarà dannatamente dura.
PESI LEGGERI (60 kg, sedicesimi di finale) Rebecca Nicoli b. Esmeralda Falcon Reyes (Messico) 4-1.
