
Ringrazio tre giudici: il tunisino Hichem Menchaoui, l’argentino Roberto Fernando Servide e l’australiano Carl Ruhen. Mi hanno regalato una scossa in più, hanno creato l’ombra del dubbio nella mia testa.

Pensavo di avere visto un primo round non esaltante di Irma Testa (a sinistra nella foto), ma comunque vinto chiaramente dalla ragazza di Torre Annunziata. Mi sembrava di avere visto una Michaela Walsh addirittura intimidita dall’avversaria, incapace di mettere a segno colpi importanti.
E mi sono ritrovato davanti a un risultato inaspettato. Un triplo 9-10 a sfavore dell’azzurra.
Per carità, in altre occasioni Irma ha boxato meglio, a Parigi ad esempio ha dominato senza lasciare dubbi anche a eventuali giudici distratti. Ma per la miseria, anche stavolta non c’erano dubbi su chi maledizione avesse vinto quella ripresa iniziale.
Poi, per fortuna le cose sono andate meglio.
Per Irma e per i giudici.
Il secondo round è stato perfetto. Colpi lunghi, sinistro scattante, destro a concretizzare la supremazia. Alla Walsh sono rimaste poche armi. Qualche scorrettezza, qualche colpo dietro la nuca, alcuni ganci al corpo dopo il break. Niente di più.
Terza ripresa di consolidamento. Una supremazia evidente anche qui, anche se meno marcata, meno esaltante dal punto di vista tecnico come era stato il round precedente.
È stato un combattimento condizionato da una tensione nervosa eccessiva, dalla necessità di agire in recupero dopo che pensava di avere chiuso davanti. È stata comunque una vittoria netta, meritata.
E adesso i quarti di finale, i secondi ai Giochi per Irma Testa, l’ultimo ostacolo prima della medaglia.
Ma stavolta ci arriva nettamente meglio che a Rio. Ha sconfitto Vorontsova e Walsh, due delle migliori del lotto. Lo ha fatto con autorità, mostrando una boxe a tratti esaltante, a tratti bella, a tratti sufficiente per comandare le sorti di entrambe le sfide. Brava.
Mercoledì 28 luglio, quando in Italia saranno le 4:15 del mattino, affronterà la canadese Caroline Veyre. Cliente davvero scomoda, attaccante senza pause. Ma il guanto di sfida al mondo dei pesi piuma è stato lanciato.
Irma Testa vede la cima della montagna e sorride.
PESI PIUMA (57 kg, ottavi di finale) Irma Testa b. Michaela Wash (Irl) 5-0.
