
Per la prima volta nella storia olimpica, una donna rappresenterà il Vietnam nel torneo di pugilato.
Nguyễn Thị Tâm di Hà Nội ha staccato il pass e salirà sul ring nella categoria fino a 51 kg. Un limite impegnativo per una ragazza alta 1.68.

La prima volta che è entrata in palestra, dieci anni fa, era piccola e magra, ma incredibilmente rapida. La boxe le piaceva, era eccitata dagli allenamenti. Poi ha fatto la prima sessione di sparring ed è scappata via, terrorizzata. Aveva paura del dolore che avrebbe potuto sentire.
Con pazienza e abilità il coach è riuscito a riportarla sul ring.
Adesso è la punta di diamante del movimento.
Il maestro si chiama Nguyễn Như Cường ed ha visto realizzare un sogno. Quando è stato chiamato alla guida del movimento nel 2004 sperava di ottenere buoni risultati. Ora è esaltato da quello che potrebbe accadere.
È stato pugile anche lui, ha boxato a 57, 60 e 64 chili. Ha partecipato agli Asian Games nel 1990. La cosa più difficile, dice, nel fare il tecnico di pugilato femminile in Vietnam è convincere le famiglie a lasciare che le loro figlie tirino di boxe.
Quando ci riesci e loro sono diventate brave, si sposano. E tutto finisce lì.
Con Tâm è diverso. Lei è stata la prima vietnamita a vincere i campionati asiatici, è accaduto nel 2017.
Dice il coach.
“Lei ha il vantaggio dell’altezza, della forza fisica, della lunghezza delle braccia e dei riflessi estremamente veloci che le danno la capacità di lanciare un attacco continuo per costringere il suo avversario a cadere in una posizione passiva”.
Quando suonerà il primo gong, comunque vada, Nguyễn Thị Tâm avrà scritto una pagina importante nella storia sportiva del suo Paese.
