
Il Comitato Olimpico Giordano ha aperto un’indagine parallela a quella della polizia polacca, per chiarire le cause della morte del giovane pugile 18enne Rashed Al-Swaisat, venuto a mancare martedì 27 aprile. Il giovane il 16 dello scorso mese ha disputato il turno preliminare, nella categoria dei mediomassimi, dei Mondiali Youth ed è stato sconfitto per ko 3 dall’estone Anton Winogradow. Ha perso conoscenza ed è stato assistito da due medici sul ring, portato d’urgenza in ospedale è stato operato nella notte al cervello. Non si è più ripreso.
Non sono stati forniti altri particolari sul match.
Ho visto i cartellini dei cinque giudici a bordo ring: 20-16, 20-16, 20-18, 20-18, 20-18. Tutti per l’estone. I primi due fanno pensare a un doppio conteggio (uno per round) o a una superiorità netta. Gli altri tre indicano una supremazia in entrambe le riprese.
Il ko è avvenuto dopo 2:17 del round finale.
Infruttuoso è stato il mio tentativo di analizzare il video. Nel sito dell’AIBA sono registrati quasi tutti i match, ne mancano due: i primi del turno pomeridiano, sul ring A, del giorno 16 aprile. Uno dei due è quello tra Al-Swaisat e Winogradov. Al loro posto si può trovare uno strano match scherzoso nello spogliatoio tra una mascotte (una sorta di pupazzo animato all’interno da un uomo) e un pugile in fase di riscaldamento.
All’inchiesta della polizia polacca, è andata ora ad aggiungersi quella del Comitato Olimpico Giordano che ha dato due giorni di tempo alla sua Federazione Pugilistica per fornire tutte le indicazioni sulla partecipazione della squadra, prima, durante e dopo il tragico match. Ha chiesto alla Federazione di farsi anche parte attiva per ricevere informazioni da parte dell’AIBA e dell’organizzazione locale.
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