Presentato Eravamo l’America. Nonostante il nubifragio, sala piena

Garbatella, 15 novembre 2019.
Ore 17:30.
Piove forte da quattro ore, con un’insistenza che mette in crisi traffico e sistema nervoso. Le strade sono allagate, il nubifragio si manifesta con violenti acquazzoni e pochi attimi di tregua. Sento l’umidità che mi entra nelle ossa, non parlo dei vestiti che ormai sono pronti per essere strizzati.
Sono nervoso.
Tra mezz’ora presento il mio ultimo libro al civico 9 di via Massaia, all’interno dell’Enoteca Melograno. Poche decine di sedie messe in fila nell’ottimistica previsione che altrettante persone osino sfidare il nubifragio. Ci siamo tenuti bassi perché sperare in una partecipazione più alta, sarebbe stata pura utopia. Ma adesso anche quella previsione minima ci sembra fin troppo ottimistica.
Arrivano i primi tre, poi un secondo gruppetto di cinque, altri due ancora, la porta si apre in continuazione, gente bagnata ma sorridente fa il suo ingresso nella sala. Velocemente il posto si riempie. Alla fine le sedie non bastano più, c’è gente in piedi, pieno anche il corridoio (un angolo del Melograno, foto Viggiani).

Sono commosso da tanto affetto.
Giornalisti, ex pugili, amici, dirigenti mondiali, lettori. In molti hanno pensato che valesse la pena sfidare il temporale pur di esserci.
Abbiamo chiacchierato per novanta minuti.
Si è parlato del libro, ERAVAMO L’AMERICA.
Oliva, Parisi, Maurizio e Loris Stecca, Damiani, Nati, Rosi e Kalambay. Tre ori olimpici e sette campioni del mondo in un solo decennio. La magia degli anni Ottanta, quando l’Italia della boxe aveva il mondo in pugno.
Abbiamo discusso  anche della società italiana dell’epoca, dei media, del pugilato di ieri e di oggi, dei grandi temi di questo sport, dei social e di come vengano usati, di campioni e comprimari.
Il tempo è volato via veloce, mi dispiace per voi che non c’eravate.
Siamo una band che non fa musica, ma racconta a suo modo la vita. Storyteller minimalisti. Federico Zamboni alla regia dà ritmo e tempi allo show, Giuseppe Ippoliti voce solista impreziosisce con la sua vena d’artista puro lo spettacolo, ed io. Andiamo in tour tra biblioteche, ristoranti, enoteche, teatri e palestre. Arriviamo in qualsiasi spazio sia disposto ad ospitarci. Raccontiamo, a chi ha voglia di starci a sentire, storie di vita, aneddoti di sport, avventure dei campioni.
Presentiamo libri, i miei, nella speranza di trovare qualcuno che sia disposto ad ascoltare e, soprattutto, a leggere.

Martelliamo ignorando la fatica, insistiamo sino allo sfinimento. Ci divertiamo, soprattutto. Nella speranza che chi viene ad ascoltarci riesca a fare altrettanto.
Grazie a tutti gli avventurosi esploratori della vita che ieri hanno sfidato acqua, traffico e difficoltà di parcheggio, per venirci a sentire.
Alla prossima.
Applausi, a voi.
Con affetto
Dario Torromeo

(il libro presentato) ERAVAMO L’AMERICA di Dario Torromeo, edizioni Absolutely Free, 274 pagine, 15 euro.

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