Roma, vigilia degli Internazionali d’Italia 2010. Chiacchierata con Serena Williams, una delle più grandi giocatrici di sempre. Eravamo al bar del Foro Italico, ma mi sento in dovere di avvertire : in questa intervista si parla molto poco di tennis.
SERENA, in campo offri sempre l’immagine di una ragazza dura, tosta. Ma quando esci da quel rettangolo sembra che ti senta più a tuo agio nella parte di una donna carica di sensualità. Come riesci a cambiare così in fretta personalità?
«In campo sono Serena Williams, fuori sono solo Serena. Due persone totalmente differenti. A dire la verità sino in fondo, anch’io sono spaventata da quella Serena che gioca a tennis».
Quando rivedi i tuoi incontri, cosa pensi?
«Non li rivedo mai, non posso farlo. Mi farei paura.»
Curi la tua femminilità nei minimi particolari, ho visto che hai unghie che sono dei piccoli quadri. E’ opera tua?
«Ho studiato per renderle attraenti.»
Mi stai dicendo che sei andata a una scuola per manicure?
«Certo, e non per gioco. Ho fatto molte lezioni, sono arrivata fino al diploma. E’ una cosa difficile, ma sicuramente divertente. Devi sceglieri i colori, trovare gli accostamenti, aggiungere i brillantini. Ti senti in qualche modo un’artista.»
Sei una persona famosa, avrai conosciuto tanta gente. Tanti ragazzi. Quale è stato il più figo che hai incontrato nella tua vita?
«Non ho dubbi, Leonardo Di Caprio.»
Cosa ti piace di lui?
«E’ molto sexy. Quando lo vedo, non riesco a parlare, perdo la voce.»
Deve essere imbarazzante.
«L’ho visto tante volte e non sono mai riuscita a dire una parola. Finalmente, lo scorso febbraio, sono riuscita a dirgli “Ciao, come stai?“. Poi abbiamo parlato un po’.»
Di tennis o di cinema?
«Abbiamo parlato del suo ultimo film. Gli ho detto che mi è piaciuto, non gli avrei detto il contrario, neppure sotto tortura. Per una volta, davanti a lui mi sono comportata da persona normale.»
Ti piacerebbe essere protagonista di un remake cinematografico?
«Sì, mi piacerebbe esserlo in “Red Sonia”, la diavolessa con la spada, il film con Arnold Schwarzenegger e Brigitte Nielsen.»
Nella tua vita ci sono anche i Miami Dolphins, la squadra di Football Americano di cui tu e Venus siete tra i proprietari. Puoi dirmi che esperienze hai avuto in questo campo?
«Pochi giorni fa abbiamo avuto il draft. Le settimane che hanno preceduto le scelte dei nuovi giocatori sono state intense, ma anche eccitanti. Non solo per le decisioni di prendere. Alle riunioni dei proprietari non sapevo mai che abito mettermi. Ma quando dovevo scegliere una maglietta della squadra non avevo dubbi: l’89 (l’8 settembre è la data di nascita di sua sorella Yatoundè, assassinata nel 2003, ndr).»
Lo scorso anno hai detto: il tennis rappresenta solo il 15% della mia vita. E’ cambiato qualcosa?
«Il tennis è grande parte della mia vita, ma non è la mia vita. Sono una tennista, ma faccio anche altro. Ogni cosa legata alla spiritualità rappresenta per me un momento molto più importante di quanto non sia correre dietro a una pallina.»
Una volta dicevi di essere una ribelle. Oggi ti senti ancora così?
«Non più ribelle, ma libera. Come un uccello che vola nel vento.»
Ti ci vedi a giocare a tennis dopo essere diventata mamma, come ha fatto Kim Clijsters?
«No. Non so neppure come sia riuscita a farlo. Anche se quando si è ritirata aveva 23 anni e poteva provarci. Per me che ne ho 26 (ride, in realtà ne ha 28, ndr) sarebbe difficile recuperare.>>
Sogni di avere in futuro una famiglia numerosa?
«Vorrei avere quattro bambini. A essere sincera, calo un bambino ogni anno che passa.»
Parliamo di politica. Cosa pensi di Obama?
«L’ho incontrato lo scorso anno alla Casa Bianca. E’ bello che sia un afro americano a governare una delle più grandi nazioni del mondo. E’ bello soprattutto se pensiamo alle persecuzioni che abbiamo dovuto subire e a quello che erano gli Stati Uniti appena qualche decennio fa.»
C’è razzismo nel mondo del tennis?
«Puoi trovarlo tra gli spettatori, non tra i giocatori.»
Da noi c’è uncalciatore, si chiama Mario Balotelli ed è un italiano nero. Spesso viene fischiato negli stadi dove va a giocare. Puoi dargli un consiglio per superare serenamente quei momenti?
«Giochi sempre al massimo per battere la squadra che ha un pubblico così retrogrado.»
Cosa pensi della storia di Tiger Woods e delle cento donne che ha avuto?
«Attorno a lui c’è stato un clima pazzesco. Mi sono detta, mai finire in una situazione del genere. Ma non voglio giudicare. E’ così imbarazzante.»
Ci racconti un altro momento in cui ti sei sentita in imbarazzo?
«Avevo un appuntamento e volevo rimanere sola con il ragazzo. Ma al ristorante sono venuti anche mia sorella e tanti amici. Si sono seduti al tavolo vicino e hanno cominciato a ridere e scherzare. Il ragazzo è rimasto in silenzio per tutto il tempo.»
Ci sono state altre occasioni in cui hai provato la stessa sensazione?
«Quando ho incontrato il principe Williams a Melbourne. E’ stato imbarazzante farlo aspettare, ma dovevo asciugarmi i capelli.»
E’ stato anche emozionante?
«Più che vincere gli Australian Open.»
Chi è il migliore tennista di sempre?
«Roger (Federer, ndr). Meglio anche di Laver».
E tra le donne?
«Io dico Martina Navratilova».
Monica Seles invece ha scelto te.
«Che cara ragazza».
Serena, quale è il sogno della tua vita?
«Essere felice il più a lungo possibile».