
Salvatore Cavallaro (a destra nella foto) è fuori.
Ha scelto una tattica che non poteva regalargli un altro risultato. Si è lanciato in avanti cadendo addosso all’avversario, prima la testa anziché farsi annunciare dal suo jab destro da mancino, affidandosi a colpi larghi che sono stati neutralizzati dalle scelte del rivale.
Pylyp Akilov è un 23enne nato a Saledar, in Ucraina. E per l’Ucraina ha boxato sino a quando, il 24 febbraio dello scorso anno, la Russia non ha invaso il suo Paese. È già professionista, combatte da supermedio e ha vinto i due match sinora disputati, entrambi i successi li ha ottenuti prima del limite. È stato a lungo fermo, bloccato dalla tragedia della guerra. Dalla fine della scorsa estate ha ripreso l’attività. È alto 1.86, e sfrutta questa dote scegliendo la tattica giusta per esaltarla.
Conosceva bene Cavallaro, il suo coach probabilmente lo avrà studiato a lungo.
E così Akilov ha scelto di invitarlo ad attaccare. Quando l’altro accettava l’invito, lui faceva mezzo passo indietro e lo mandava a vuoto. Magari l’azzurro avrebbe potuto diversificare, provare qualche colpo dritto. Non credo sia stato un caso che proprio un sinistro lungo gli abbia dato la soddisfazione più grande dell’intero incontro. È accaduto nel secondo round, il colpo ha centrato Akilov che, per un attimo, ha perso il controllo della situazione. Un attimo, non molto di più.
Tempo e misura hanno segnato la sconfitta dell’azzurro. Salvatore Cavallaro non ha mai scelto quello giusto, non ha mai trovato quella che serviva. Un po’ troppo presto nel portare il pugno, un po’ troppo lontano per chiudere la traiettoria.
Teso, rigido, troppo carico di responsabilità. Conosceva l’importanza della posta, una vittoria l’avrebbe portato a un passo dalla medaglia, e non ne è riuscito a limitare quel peso. Un fardello sulle spalle che non lo ha fatto esprimere ai suoi migliori livelli. Tanti colpi a vuoto, uno spreco di energie legato alla tensione, una lunga sequenza di sbracciate senza raccogliere nulla.
L’avventura ai Mondiali 2023 è finita così.
Ora l’Italia ha in tabellone il solo Aziz Abbes Mouhiidine. È nei quarti dei 92 kg, domani affronta il tagjko Davlat Boltaev. Se saprà tornare ad essere solo un pugile sul ring, potrebbe chiudere la sfida con la certezza di avere una medaglia al collo. Poi, nei giorni a venire, sarebbe libero di pensare a un metallo più prezioso.
RISULTATI
9 MAGGIO
Ottavi.
(75 kg). Akilov (Ung) b Cavallaro p. 3 (5-0; 30-27, 29-28, 30-27, 29-28, 30-27)
8 MAGGIO
Ottavi.
(92 kg) Mouhiidine b Castillo Torres Ecu) p. 3 (4-1, 28-29, 30-27, 29-28, 29-28, 30-27).
7 MAGGIO
Sedicesimi.
(75 kg)Cavallaro b Kazimzade (Aze) kot 2 dopo 2:44.
5 MAGGIO
Sedicesimi.
(57 kg.) Barreras (Mex) b Baldassi p. 3
Sedicesimi.
(92 Kg) Mouhiidine b Oralbay (Kaz) p. 3 (4-0; 29-28, 30-27, 30-27, 30-27, 28-28)
4 MAGGIO
Trentaduesimi.
(51 Kg) Makhmetov (Brn) b Camiolo split decision, p. 3
Sedicesimi.
(+92 Kg) Arzola Lopez (Cuba) b Lenzi p. 3 (30-27, 30-27, 30-27, 30-26, 29-28).
3 MAGGIO
Sedicesimi.
(60 kg) Hamout (Mar) b Iozia split decision 3.
1 MAGGIO
Trentaduesimi.
(57 kg) Baldassi b Labidi (Fra) p. 3 (29-27, 27-29, 26-30, 28-28, 29-27. 4-3 dopo l’intervento della commissione di revisione) (60 kg) Iozia b Tuniyev (Blr) p. 3 (4-1. 29-28, 28-29, 29-28, 29-28, 29-28)
PROGRAMMA
10
Quarti.
(92 kg) Mouhiidine vs Boltaev (Tjk)
TELEVISIONE
Per vedere i match, collegamento streaming sul sito ufficiale dell’IBA (iba.sport).
L’ITALIA
51 kg
Alessio Camiolo (Fiamme Oro)
57 kg
Michele Baldassi (Fiamme Azzurre)
60 kg
Francesco Iozia (Eagle)
75 kg
Salvatore Cavallaro (Fiamme Oro)
92 kg
Aziz Abbes Mouhiidine (Fiamme Oro)
+ 92
Diego Lenzi (Alto Reno)