
Venerdì 21 aprile 2023.
Xula Convention Center di New Orleans.
Sul ring i pesi massimi Gregory Stevie Knight (1.85 di altezza, 92,6oo kg di peso) e Chase De Moor (1.96 per 111,300 kg).
Il primo è uno YouTuber, al debutto.
Il secondo, 26 anni, ex giocatore di Football Americano, è una star di TikTok. Ha perso prima del limite il suo incontro d’esordio.
Primo round.
Dopo 37 secondi Knight subisce un knock down.
Nei secondi finali della ripresa, finisce al tappeto al termine di una serie portata dall’avversario.
Va giù, ma De Moor continua a colpirlo, non si ferma, tira altri cinque pugni alla testa.
Finalmente interviene l’arbitro.
Il clan del pugile al tappeto invade il ring. Scoppia una rissa.
De Moor viene squalificato, Knight vince il suo primo incontro. Ma non ce la fa ad esultare.
Concludo ribadendo il mio pensiero sul tema.
Considerare questi eventi come sport e inserirli a tutti gli effetti in un contesto pugilistico fanno del male a uno sport che invece avrebbe bisogno di fare promozione, di ripulirsi la reputazione macchiata da quattro, cinque, dieci enti che si dividono quel che resta di un glorioso passato.
Nessuno pensava che il pugilato potesse rischiare di sparire dalle Olimpiadi.Eppure è accaduto.
Nessuno pensava che la sua Federazione Mondiale dilettantistica potesse essere sospesa dal CIO.Eppure è accaduto.
Nessuno pensa che la boxe potrà diventare un evento per pochi protagonisti ricchissimi e un popolo di combattenti che dovranno invece accontentarsi della loro passione. Nessuno crede che la sua popolarità potrà essere limitata a ristrette fasce geografiche.
Continuiamo a vedere il dito e a ignorare la Luna.
Gli ospiti del Titanic mai avrebbero pensato che il transatlantico potesse andare a schiantarsi contro un iceberg.
Così, hanno continuato a ballare.
Incredibile. Così si rovina lo sport.
La boxe non è un gioco, è uno degli sport più pericolosi al mondo, ed è assurdo lasciare che accadano queste cose.