Notte di magie, la notte in cui il Giaguaro ha fermato il tempo

Nel pugilato, tempo e misura sono qualità essenziali per arrivare al successo.
Matteo ha avuto rispetto per entrambe, prendendosi anche il lusso di aggiungerne un’altra. La forza che scaturisce dalla determinazione. Il gancio sinistro con cui ha chiuso il match contro Prestot, quello con cui è andato a recuperare il suo europeo, è figlio di questo terzo elemento.
Atmosfera esaltante, paura, riscatto, trionfo.
Signani ha costruito in modo perfetto la sua notte magica. L’ha fatto seguendo le cadenze che sembra servano per realizzare una fiction di successo. Solo che questa era la realtà.
Un impatto eccitante davanti alla sua gente.
La paura per un avvio sbagliato.
Il dramma appena sfiorato.
Il riscatto.
La realizzazione del sogno.
Suono di trombe e applausi a chiudere la rappresentazione della vita.
Non ingigantisco l’impresa sul piano tecnico, non è qui che va cercata l’esaltazione. Dico grazie al campione per averci regalato emozioni forti. Questo ragazzo di 43 anni ha tirato via la polvere che l’aveva coperto quattro mesi fa in Francia, ha messo l’abito della festa ed è tornato campione d’Europa dei pesi medi. Categoria nobile per chi nobile lo è nell’animo.
Grazie Matteo per avere riportato il pugilato ai suoi fondamentali. Sangue, sudore e gloria. Come il tuo motto. In uno di quei momenti dove l’amore lo senti sotto la pelle, hai fatto felice in un solo colpo la famiglia, Savignano sul Rubicone e la Romagna intera, la Capitaneria di Porto che adori, i tanti tifosi e chiunque apprezzi la sincerità di un uomo che si definisce fortunato, ma che la fortuna l’ha meritata attraverso una dedizione totale allo sport che ha scelto.
L’ha capito presto. Non era un predestinato, era uno che doveva lottare per avere, doveva soffrire per gioire. Uno che le soddisfazioni doveva guadagnarsele giorno dopo giorno, un pezzetto alla volta.
Chiudo con una frase di un pugile a cui ho voluto bene, il mitico Sandro.
“Noi Mazzinghi il pane ce lo sudiamo, è un pane inzuppato nel rischio”.
Ecco, credo che Matteo Signani il pane se lo sudi davvero.
E voi che l’avete visto soffrire dentro e fuori dal ring, non rovinate tutto con considerazioni inopportune. Qui si parla di sentimenti, emozioni. Sensazioni nobili, come dovrebbe essere la boxe e non sempre lo è.
Non hai sognato Matteo, era la realtà costruita allenamento su allenamento, dieta su dieta, privazione su privazione, colpo su colpo, minuto su minuto, round per round.
Impariamo tutti assieme a godere di quello che ci ha regalato questa notte di magie, la notte in cui il Giaguaro ha fermato il tempo.

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