Un giochino estivo per appassionati. Seconda di tre puntate. Due pugili in incognito, non li nomino mai e non sono quelli nella foto. Non credo che per questo il racconto perda la sua tensione emotiva. A chi avrà la pazienza di leggerlo, chiedo di provare a indovinare i nomi dei protagonisti. Buon divertimento…

Un destro al mento.
Lui è al tappeto.
È come se una scossa elettrica gli avesse attraversato il corpo e reso molli le gambe che cedono all’istante. Sa bene quanto facciano male i pugni. Ne ha incassati tanti, ma quel destro ha anche tolto il velo a un dubbio che lo accompagnava da qualche tempo. Per questo fa ancora più male.
Quel pugno l’ha tirato un giramondo che calca qualsiasi ring.
È il secondo round. Adesso davanti a lui c’è una montagna, difficile da scalare per uno che ha le gambe che sembrano non reggere più neppure il peso dei pensieri.
L’altro è un pugile che in tempi diversi avrebbe messo via in poche riprese. Ma non stavolta. Un destro al volto ed ecco la risposta a una domanda che si faceva da tempo.
Quella risposta non gli piace.
Ha appena scoperto che non incassa più come prima.
Ma è un uomo d’onore, pieno di orgoglio. Tira avanti, soffre, lotta, si difende e prova ad attaccare.
È una brutta serata, arriva dopo tante brutte notti piene di incubi.
Poi, la svolta.
Il match si chiude quando l’arbitro dichiara la sconfitta dell’altro per knock out tecnico.
È l’inizio delle polemiche.