
Oggi Peter Stucki, presidente dell’EBU, e Flavio D’Ambrosi, presidente della FPI, si sono incontrati a Roma. Hanno parlato di alcuni temi, tra cui il ricorso della Opi 82. L’oggetto della protesta è l’europeo dei medi Signani vs Prestot, svoltosi a Massy (Francia) venerdì 24 giugno.
Al termine di quel match non è stato fatto il test antidoping. Non c’era il medico. La mancata effettuazione dell’antidoping è, almeno per me. una colpa gravissima, ma il pugilato si è da tempo preparato a gestire qualsiasi problema di regolamento nel modo in cui, di volta in volta, riterrà più opportuno..
Se si trattasse di un processo civile o penale, accertata la colpa, si consulterebbero i Codici. Si cercherebbe la pena corrispondente al delitto commesso. Ma siamo nella boxe e accanto all’infrazione non c’è alcuna indicazione di pena. È discrezionale.
Il regolamento dell’EBU al punto 22.1.1 recita: “Il test antidoping obbligatorio deve essere effettuato dopo la gara, sotto la cura dell’Associazione nazionale affiliata. Qualsiasi pugile che non superi tale prova, sarà soggetto alle sanzioni stabilite nel regolamento del Campionato EBU”.
A mio parere il no contest sarebbe la soluzione più in linea con quanto accaduto. L’antidoping serve a tutelare gli atleti, a garantire che entrambi combattano ad armi pari. Che nessuno dei due faccia qualcosa per alterare la prestazione. Senza ambulanza fuori dal Palazzetto non si combatte, senza medico per l’antidoping neppure. Queste le regole, ma come ho detto, siamo nel pugilato e l’European Boxing Union, come del resto fanno tutte le sigle mondiali, al posto della certezza ha scelto la discrezionalità. Il punto che spiega la questione è il 20.1 delle regole EBU, dice: “Il campionato EBU e il regolamento pugilistico possono essere adeguati in qualsiasi momento a circostanze speciali ed eccezionali con una maggioranza di 2/3 del Consiglio EBU”.
Inutile dunque sperare.
Dal 4 giugno scorso abbiamo un nuovo presidente e un nuovo Consiglio Direttivo. Vedremo se il rinnovamento che Stucki ha annunciato, sarà confermato dai fatti. Il Board è molto sensibile all’opinione del presidente svizzero.
Credo però che questo sia solo un sogno, assai vicino all’utopia.
Una visione più disincantata mi fa supporre che, nella migliore delle ipotesi, sarà omologato il risultato e sarà fissata una rivincita in tempi brevi. Quanto possano essere brevi, vista l’entità della ferita alla palpebra di Prestot, non saprei dirlo.
Da troppo tempo ci si è abituati a considerare la boxe come un mondo in cui la realtà è un’opzione, può essere presa o meno in considerazione. Il verbo usato è gestire, non è rispettare. Non accorgendosi che proprio lì si nasconde il peccato originale. Lontano dalla realtà, significa lontano dalla gente. Non capisco come si possa associare l’aggettivo obbligatorio alla frase possono essere adeguati in qualsiasi momento a circostanze speciali ed eccezionali. E non credo di essere il solo a non capire.