
Se non puoi cambiare i giudici (perchè non ne hai altri), cambia il regolamento.
È la regola base che l’AIBA si è prefissata da molti anni a questa parte. L’inaffidabilità (per incompetenza o altro) di giudici e arbitri, ha generato verdetti assurdi. Anche negli ultimi Mondiali di Belgrado. E allora, perché non cambiare per l’ennesima volta il regolamento?
- Prima si giudicava con il sistema dei 20 punti.
- Poi si è passati alle scoring machines, le famigerate macchinette che conteggiavano i colpi, comunque fossero portati. Bastava che si incrociassero le segnalazioni di tre giudici su cinque per rendere valido il colpo.
- Si è quindi scelto di rendere effettivi nel giudizio finale solo tre cartellini su cinque.
- Si è poi passati al sistema dei 10 punti.
- È stato ipotizzato il ritorno ai cinque giudici, con cinque round anziché tre.
- È stato adottato il format cinque round da due minuti.
- Sono tornati i cinque giudici, ma le riprese sono tre, da tre minuti.
La giostra non riesce a fermarsi.
Adesso sta per essere reso ufficiale un ulteriore nuovo regolamento che modificherà i criteri di valutazione di arbitri e giudici. Lo ha illustrato, a grandi linee, Istvan Kovacs (segretario generale dell’AIBA) al sito boxingscene.com.
I pugili cominceranno il match con 10 punti ciascuno, come accade oggi. Finora però è stato usato un sistema a detrazione.
Esempio: 10 punti al vincitore del round, 9/8/7 all’altro, con divario stabilito a secondo del giudizio sullo svolgimento della ripresa.
Da Capodanno 2022 i punti dovrebbero andare a sommarsi. Il meccanismo da cui scaturirà questo non è stato spiegato con chiarezza. Forse sarà fatto nel Congresso del 12 dicembre.
Più o meno dovrebbe accadere questo.
Ognuno dei cinque giudici aggiungerà punti ai 10 iniziali, a seconda di come interpreterà i colpi portati a segno. Alla fine di ogni round si fisserà il punteggio e la ripresa successiva riprenderà da 10-10. L’evoluzione del cartellino sarà visibile agli spettatori in ogni secondo del combattimento.
A me sembra tanto un ritorno alle macchinette, mascherato da novità. E mi chiedo, se il punteggio dovrà essere modificato in tempo reale, che ne sarà della valutazione tecnica, tattica, comportamentale?
La probabile innovazione mi sembra che punti più sulla spettacolarità che sulla sostanza, che inviti alla rissa e penalizzi la tecnica.
Dice Kovacs: “Nel calcio è tutto chiaro, chi fa più gol vince. E puoi conoscere il punteggio in ogni istante della partita”.
Vero, ma nella nostra Serie A, ad esempio, quest’anno la media gol è stata di 3 a partita. Un round di pugilato registra molti, ma molti colpi in più. E se giocando a calcio segni con il pallone che sbatte sul tuo sedere e finisce in porta, quel gol vale come un gol realizzato dopo avere dribblato tre avversari e scavalcato il portiere con un tocco da sotto. Nella boxe i colpi dovrebbero essere valutati a seconda della tecnica con cui sono stati portati e il giudizio dovrebbe essere globale, sull’intera ripresa non sul singolo episodio.
Rivoluzione anche nelle classifiche, non sono però stati annunciati i nuovi criteri di merito. È stato invece detto che ogni fine anno i pugili, quattro o otto per categoria, parteciperanno alla Diamond League che distribuirà premi in denaro.
Le Olimpiadi, a partire da Parigi 2024 in poi, sono in pericolo. L’AIBA sta cercando di crearsi un’alternativa. Non mi piace la nuova soluzione ipotizzata per la compilazione dei cartellini. E, in ogni caso, sei hai cattivi giudici non esiste metodo di giudizio che possa trasformarli in buoni.