Tokyo 2020. Il re è Cruz, Davis sconfitto per un pugno in più

Due campioni, due pugili talentuosi, un match giocato su differenze minime.

Alla fine Andy Cruz ha regalato a Cuba il quarto oro di Tokyo 2020, ha sconfitto per qualche colpo in più Keyshawn Davis. Gli Stati Uniti sono ancora a mani vuote per quel che riguarda i titoli olimpici, l’ultimo l’hanno conquistato ad Atene 2004 con Andre Ward. Una vita fa.
Ha vinto Cruz con due riprese in suo chiaro favore.
Ha la classe del pugile di primissima fascia il peso leggero caraibico.
Nelle palestre di tutto il mondo c’è sempre un maestro che guarda negli occhi il suo allievo e gli dice: “Ragazzo mio, devi essere veloce di braccia, non offrire mai un bersaglio fisso, muoverti in continuazione, sgusciare via. E i colpi, i colpi devono essere scattanti, esplosivi”.
Il ragazzo ricambia lo sguardo, ma dentro di sé si chiede come farà mai ad accontentare l’esigente maestro.
Andy Cruz il dubbio non l’ha mai avuto. Lui riesce a muoversi sul ring esattamente come ogni vecchio maestro in ogni angolo di qualsiasi sconosciuta palestra vorrebbe.
Ha giocato la finale olimpica sul piano dei centimetri, sempre concentrato, mai distratto dalla sua voglia di esibirsi. Il destro è stata la chiave del successo. Ne ha messi a segno pochi, ma tutti efficaci, veloci, precisi, esplosivi.
Davis nel secondo round ha provato a chiudere la distanza, a tagliare lo spazio all’avversario, impedendogli così di mettere dentro quel destro lungo. Ha speso molto in quella ripresa, ma ha portato a casa il punto in più che gli ha permesso di affrontare il round finale in leggero vantaggio.
La madre di tutte le riprese è cominciata come i vecchi film western, quelli in cui i due pistoleri si sfidano senza paura. Ma con grande rispetto. Alla fine ha vinto, giustamente, il più forte. Di poco, di un niente, di un paio di colpi in più, di qualche destro andato a segno. Ha vinto Andy Cruz, per la quarta volta su altrettanti incontri con Keyshawn Davis. Qualcosa vorrà pur dire.
Applausi a Cuba, oltre ai quattro ori c’è stato anche un bronzo. Rimpianti per gli Stati Uniti, in miglioramento rispetto a un recente passato, ma ancora alla ricerca della serata delle magie.

PESI LEGGERI (63 kg, finale) Andy Cruz (Cuba) b Keyshawn Davis (Usa) 4-1

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