
I sogni se non si realizzano, lasciano una grande amarezza.

Per inseguire un sogno Richad Torrez jr ha messo sul ring quello che la vita gli ha dato. Coraggio, fisicità, carattere. E un buon gancio sinistro. Per un intero round, il primo, ha pensato potesse bastare, che potesse essere proprio lui a spezzare un incantesimo che dura da quattro Olimpiadi compresa quella che si è appena conclusa. Gli States, il Paese che ha vinto più di tutti ai Giochi, non riescono più a strappare un oro dalla cassaforte del pugilato.
Torrez jr ci ha provato. È partito all’assalto appena è suonata la campanella.
Davanti a lui c’era un gigante. Bahodir Jalolov è un omone di 202 centimetri, quindici in più di Richard, ma è anche uno che muove bene le mani. Il suo è un sinistro che cala come una mannaia, due anni fa se ne era accorto in maniera drammatica proprio lo statunitense. Quello subito ai Mondiali del 2019 era stato un ko devastante.
Il coach Billy Walsh ha lavorato per ricostruire la solidità psicologica del ragazzo. E c’è riuscito. Torrez non ha mai avuto il minimo dubbio, sapeva che c’era una sola strada per andarsi a prendere il jackpot. Ha puntato tutto sull’aggressività, sulla pressione continua e sul gancio sinistro. Ed è stato proprio quel pugno a regalargli un sogno lungo tre minuti. L’ha piazzato sulla mascella dell’uzbeko e il gigante ha vacillato, ha pedalato all’indietro, ha legato in clinch.
Poi però c’è stato il risveglio, una seconda ripresa da incubo. Un richiamo ufficiale per combattimento a testa bassa (difficile guardare negli occhi uno a cui arrivi a malapena al mento…), un conteggio e soprattutto almeno tre sinistri che hanno tirato fuori i brutti ricordi, una ferita sula parte alta della palpebra sinistra.
È praticamente finita lì una bella sfida per l’oro dei supermassimi. Il terzo round è stato solo un percorso di illusioni per l’americano, meno brillante fisicamente di quanto non lo fosse stato nei primi due, un avvicinamento sereno e senza rischi verso la gloria per l’uzbeko.
Bakhodir Jalolov è un degno campione olimpico. Ha fisico, colpi e la capacità di gestire tatticamente il match. È mobile sulle gambe e il suo sinistro fa dannatamente male. Un oro da applausi.
Bravo anche Richard Torrez jr, coraggioso soprattutto. Ha cancellato l’incubo e si è ripreso quello che voleva. La fiducia in sé stesso. È andato via triste e malinconico, credeva davvero di poter realizzare il suo sogno. Non deve rimproverarsi nulla, l’altro è stato solo più bravo di lui.
SEMIFINALI E FINALI MASCHILI
1 AGOSTO
Welter (69 kg) McCormack (Gbr) b Walsh (Irl) wo
Welter (69 kg) Iglesias (Cub) b Zamkovoi (Roc) 5-0
Mediomassimi (81 kg) Lopez (Cub) b Dominguez (Aze) 5-0
Mediomassimi (81 kg) Whittaker (Gbr) b Khataev (ROC) 4-1
3 AGOSTO
Piuma (57 kg) Ragan (Usa) b Takyi (Gha) 4-1
Piuma (57 kg) Batyrgaziev (ROC) b Alvarez (Cub) 3-2
Massimi (91 kg) Gadzhimagomedov (ROC) b Kheif (Alg) 4-1
Massimi (91 kg) la Cruz (Cub) b Teixera (Bra) 4-1
FINALE
Welter (69 kg) Iglesias (Cub)b. McCormack (Gbr) 5-0
4 AGOSTO
Supermassimi (+91 kg) Jalolov (Uzb) b Clarke (Gbr) kot 1
Supermassimi (+91 kg) Torrez (Usa) b Kunkabayev (Kaz) kot 3
FINALE
Mediomassimi (81 kg) Lopez (Cub) b Whittaker (Gbr) 4-1
5 AGOSTO
Mosca (52 kg) Paalam (Fil) b Tanaka (Gia) 5-0
Mosca (52 kg) Yafai (Gbr) b Bibossinov (Kaz) 3-2
Medi (75 kg) Khzhniak (Ucraina) b Marcial (Fil) 3-2
Medi (75 kg) Sousa (Bra) b Bakshi (ROC) 4-1
FINALE
Piuma (57 kg) Batyrgaziev (ROC) b Ragan (Usa) 3-2
6 AGOSTO
Leggeri (63 kg) Davis (Usa) b Bachkov (Arm) 5-0
Leggeri (63 kg) Cruz (Cub) b Garside (Aus) 5-0
FINALE
Massimi (91 kg) la Cruz (Cub) b Gadzhimagomedov (ROC) 5-0
7 AGOSTO
FINALI
Mosca (52 kg) Yafai /Gbr) b Paalam (Fil) 4-1
Medi (75 kg) Sousa (Bra) b Khzhniak (Ucraina) ko 3
