
Keyyshawn Davis è il gioiellino della squadra statunitense. È stato argento ai Mondiali del 2019.
Si porta dietro qualche problemino caratteriale.

Quando è stato ufficializzato il rinvio dei Giochi dal 2020 al 2021, ha informato l’allenatore Billy Walsh che lui non poteva aspettare tutto quel tempo, per motivi di famiglia sarebbe dovuto tornare a casa. I dirigenti lo hanno chiamato e l’hanno informato che a casa poteva ovviamente tornarci, ma che era definitivamente fuori dal giro della nazionale.
E allora lui, a 22 anni, è passato professionista. Ha disputato tre match, li ha vinti tutti, due dei quali prima del limite, e si è messo l’animo in pace con l’Olimpiade. Nel giugno scorso la Boxing Task Force del CIO ha fatto sapere alla Federazione USA che il ragazzo aveva i requisiti per ottenere il pass olimpico. Quelli l’hanno convocato e lui si è presentato.
“Dopo che avrò vinto l’oro, tornerò a fare il professionista“.
Domani, alle 7:15 ora italiana, disputerà la finale dell’Olimpiade, pesi leggeri, contro il cubano Andy Cruz.
Un tipino difficile, Davis lo è sempre stato.
A 18 anni, mentre frequentava l’ultima classe della high school, si è trasferito ad Alexandra, in Virginia ,per allenarsi con il maestro Kay Karona.
Ma c’era qualcosa che non andava. Era perennemente nervoso, reagiva in modo scontroso, quasi violento.
Viveva continui stati d’ansia e faticava a gestire la rabbia.
Gli hanno consigliato un centro di salute mentale. Ha cominciato delle sedute di terapia con lo psicologo.
Ha scoperto di non riuscire ad esternare le emozioni, se non quelle legate alla rabbia.
Lo stare assieme a ragazzi più giovani di lui, che riuscivano a parlare dei loro problemi, gli ha aperto la mente. Ha capito che solo tirando fuori tutto quello che nascondeva dentro l’animo sarebbe riuscito a liberarsi dei demoni. Così è stato.
Ora è più sereno, anche se ha conservato un’esuberanza verbale che lo porta a proclamarsi il migliore di tutti.
Ha una boxe brillante, tutta sul filo dell’istinto.
Domani il problema di Davis (12 nell’ultima classifica mondiale) non sarà il suo stato d’animo, ma avrà un preciso nome e cognome.
Andy Cruz è un campione Ha vinto due ori ai Mondiale e altrettanti ai Panamericani. Ha un record di 111 vittorie e solo 8 sconfitte. Ha perso una sola volta nel 2018. È un pugile di grande talento, a 23 anni ha l’esperienza di un veterano. Ha cominciato da gallo, ora boxa sette chili sopra quel peso.
Sarà una sfida incerta tra due ottimi elementi, una finale di grande spessore.
Il cubano (numero 2 del mondo) è a mio avviso il favorito, ma dovrà gestire al meglio la sua voglia di mostrarsi se vorrà portare a casa il quarto oro per l’isola.
