Non c’è la Tv, difesa di Signani slitta a ottobre. La crisi galoppa

Con un comunicato ufficiale, la Opi Since82 ha ufficializzato la propria indisponibilità ad organizzare la difesa dell’europeo dei medi di Matteo Signani contro Ruben Diaz, prima del prossimo ottobre. Il palinsesto di DAZN non ha spazi. Il campionato europeo di calcio e l’Olimpiade di Tokyo si prendono tutta l’attenzione, il pugilato deve farsi da parte.
L’accordo tra l’organizzazione della famiglia Cherchi con Matchroom di Eddie Hearn, e il conseguente inserimento nella programmazione DAZN, ha regalato un paio di anni di buona visibilità alla boxe italiana. Otto riunioni a stagione. Credo sia stato proprio il numero troppo impegnativo a spegnere gli entusiasmi. Non abbiamo abbastanza pugili di livello per reggere otto clou l’anno. E allora, si cambia. Anche perché, da qualche tempo, l’intero palinsesto pugilistico è gestito dalla casa madre, non più dalle sedi nazionali.
DAZN World ha fatto sapere, attraverso Matchroom, che le riunioni gestite dalla Opi Since82 saranno sempre otto, ma la metà saranno organizzate in Spagna con protagonisti locali.
È l’ennesimo segnale rosso per il professionismo nostrano. Senza una televisione importante, in grado di garantire buoni ascolti e un livello di promozione soddisfacente, non c’è palcoscenico pronto ad ospitare eventi con titoli veri in palio. E se non c’è palcoscenico, gli eventi devono essere annullati.
È di questi giorni la notizia che Sky, dopo avere trasmesso l’esibizione tra Mike Tyson e Roy Jones jr, il 24 luglio manderà in onda il mondiale dei massimi targato WBC tra Tyson Fury e Deontay Wilder. Lo trasmetterà in diretta, in pay per view (al costo di 9,99 euro). Ma questo non vuol dire che tornerà sui sui passi e reinserirà nella programmazione serate di pugilato. Credo si tratti di un evento casuale, generato da un’occasione favorevole che si è presentata. Un’occasione per gli appassionati, che altrimenti non avrebbero potuto vedere l’avvenimento, ma non una promessa di future repliche.
E così adesso sappiamo che Matteo Signani finirà con il non combattere per un anno intero. Colpa del Covid, degli Europei, dell’Olimpiade. Certo. Ma anche di una boxe che non offre più grande richiamo e non è in grado di proporre continuità di spettacoli che possano generare fidelizzazione in un pubblico ormai sempre più ridotto.

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