
Sabato notte, Don Haskins Center, El Paso, Texas.
Sul ring Bektemir Melikuziev, 25enne uzbeko residente in Carlifornia. Argento nei medi all’Olimpiadede di Rio. Imbattuto da professionista (7-0, 6 ko), strafavorito. I bookmaker pagano la miseria di 1.09 ogni dollaro puntato su di lui.
L’altro pugile si chiama Gabriel Rosado, detto Gabe. Ha 35 anni e un record di 25-13-1, 15 ko. I suoi tempi migliori sono passati. Dal 2013 a oggi ha un record di 4-8-1. In lavagna lo danno a 12/1. Pagano dodici volte la posta nel caso dovesse vincere.
In palio i titoli WBA Continental e WBO International dei supermedi.
L’arbitro è Rocky Burke.
Le cose vanno come previsto nel primo round. Rosado le prende e va knock down.
Subisce anche nella seconda ripresa.
L’incontro si chiude dopo 1:21 del terzo round, ma non nel modo che tutti pensavano dovesse accadere.
Sull’attacco del mancino uzbeko, Gabe indietreggia sino all’angolo, poi spara un destro che è una fucilata. Melikuziev viene centrato al mento e va giù, faccia in avanti.
È finita.
Gli scommettitori ottimisti, assieme agli amici di Rosado, vanno all’incasso. Lui continua a saltare su ring come un indemoniato. Ha appena fatto bingo.