
Umar Kremlev, presidente dell’AIBA dallo scorso dicembre, ha affidato a Richard McLaren, l’uomo che ha investigato sul doping in Russia e sullo scandalo della Federazione mondiale pesi, un’inchiesta sulle accuse di corruzione durante i Giochi Olimpici di Rio 2016. La McLaren Global Sport Solutions (MGSS), l’agenzia investigativa fondata dal professore di diritto canadese, indagherà sulle denunce di irregolarità nel giudizio e nell’arbitraggio dell’Olimpiade brasiliana.
Nel corso di quell’edizione dei Giochi ci sono state violente contestazioni sui verdetti.
A tre giorni dalla conclusione del torneo, l’AIBA sospendeva i sette giudici/arbitri più affermati, i cosiddetti cinque stelle, i capi.
“Mik Basi (Gbr), Kheira Sidi Yakoub (Alg), Michael Gallagher (Ire), Mariusz Gorny (Pol), Vladislav Malyshev (Rus), Gerardo Poggi (Arg) e Rakhymzhan Rysbayev (Kaz). Facevano parte del gruppo soprannominato i Magnifici Sette, i capi dell’intero sistema. Sono rimasti a Rio, ma non hanno più officiato. Hanno un regolare contratto con l’Aiba con uno stipendio fisso di 5.000 dollari l’anno, più un bonus di 500 dollari per ogni match arbitrato nelle WSB o di 1.000 per quelli che li vedono impegnati nell’APB”, scriveva il giornalista bulgaro Ognian Georgiev su Fightnews.
Successivamente l’AIBA prendeva un altro duro provvedimento, così annunciato in un comunicato ufficiale: “I risultati dell’indagine attualmente in corso consentiranno all’AIBA di valutare pienamente quali possano essere le misure finali da adottare. Nel frattempo è stato deciso che i 36 giudici e arbitri che sono stati utilizzati nell’Olimpiade brasiliana non potranno officiare in qualsiasi evento Aiba fino a quando l’indagine non avrà la sua conclusione e le commissioni non sanciranno ulteriori misure da adottare nei confronti di chi ha sbagliato.”
Sono passai quasi cinque anni da quel documento e i 36 arbitri non sono stati ancora totalmente reintegrati a pieno titolo. Molti di loro hanno chiesto spiegazioni ufficiali, hanno preteso il risultato dell’indagine, hanno minacciato di andare in tribunale.
L’AIBA ha continuato a tacere.
Se tutti gli arbitri e giudici, compresa la classe dirigente, è stata sospesa e mai reintegrata, come possono essere considerati validi i risultati del torneo olimpico officiato da dirigenti che la stessa AIBA ha giudicato non all’altezza?
Le soluzioni sono due: o sono colpevoli e vanno squalificati, o sono innocenti e vanno reintegrati. Nel primo caso i risultati di Rio vanno azzerati e le medaglie restituite al CIO, nel secondo l’AIBA deve prendersi le sue responsabilità e fronteggiare le cause di risarcimento in arrivo da parte di chi era estraneo alla vicenda.
I vincitori meritavano davvero quelle medaglie?
E chi è stato ingiustamente fermato, come può rivalersi?
Non è finita qui. Le Monde e Bulgaria Today, tempo fa, hanno pubblicato i risultati di una loro inchiesta. Negli articoli, i giornali affermavano che Karim Bouzidi, direttore esecutivo dell’AIBA al tempo dei Giochi brasiliani, avrebbe chiesto arbitri e giudici diversi da quelli designati per alcuni match e avrebbe esercitato il suo potere per condizionare gli stessi arbitri e giudici.
Il dirigente di origini berbere, ex commerciante lanciatosi a capofitto nel mondo del pugilato, veniva rimosso il 18 agosto 2016 dal suo ruolo.
Questo, in quell’occasione, il comunicato ufficiale.
“In seguito alla decisione presa dall’AIBA, decisione riguardante una nuova valutazione dei giudici e arbitri impegnati nei Giochi Olimpici di Rio 2016, i vice presidenti e il Comitato Esecutivo hanno deciso con effetto immediato di riassegnare l’attuale direttore esecutivo (Karim Bouzidi, ndr) a un nuovo incarico all’interno dell’organizzazione. Di conseguenza, le responsabilità operative per il resto dell’Olimpiade saranno affidate al più anziano Vice Presidente AIBA, Franco Falcinelli, Presidente della Confederazione Pugilistica Europea“.
Le Monde e Bulgaria Today affermavano quindi che Bouzidi non usciva dall’AIBA, ma rimaneva in qualità di consulente del presidente poi dimissionario Gafur Rakhimov.
L’AIBA sospendeva trentasei giudici/arbitri, allontanava i sette capi dei giudici/arbitri, deponeva il direttore esecutivo. Tutto questo senza che fosse data alcuna spiegazione ufficiale o fossero annunciati i provvedimenti definitivi.
Per quale motivo dobbiamo credere che i risultati di Rio 2016 possano essere considerati validi?
Il banco è saltato e a farlo saltare è stato il banco stesso.
Attorno a questo mondo allo sbando in tanti ancora tacciono. Da noi, dirigenti, maestri, pugili e mestieranti girano la testa dall’altra parte e fanno finta di non vedere, non sapere, da loro neppure una parola sulla gestione, diciamo avventurosa, dell’Ente mondiale che li governava. Sono in buona compagnia, solo pochi Paesi infatti hanno osato fare domande, gli altri sono andati avanti negli anni come se nulla fosse.
La boxe olimpica ha perso per intero la sua credibilità.
La questione arbitri e giudici è ampiamente trattata nelle trenta pagine del rapporto CIO, firmate da Nenad Lalovic, Richard Carrion ed Emma Terho, che la Commissione di Inchiesta ha consegnato al Comitato Esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale suggerendo la sospensione dell’AIBA.
Suggerimento che, come sappiamo, è stato accolto.
Le Olimpiadi prese in considerazione erano quattro: Atene 2004, Pechino 2008, Londra 2012, Rio 2016.
C’era anche un’importante sottolineatura per quel che riguardava i Giochi olimpici giovanili di Buenos Aires 2018.
Il CIO aveva richiesto una supervisione indipendente di arbitri/giudici e aveva nominato la Pricewaterhouse Coopers per recensire il loro operato e i processi di valutazione. Per capire se i relativi statuti e regolamenti fossero rispettati durante il torneo.
Il nuovo sistema arbitrale e di valutazione in vigore comprendeva lo sviluppo di un metodo di sorteggio computerizzato per le designazioni. Nonostante il sistema fosse automatizzato, un incidente, avvenuto quando Swiss Timing aveva già ricevuto le impostazioni delle opzioni aggiuntive per il programma di designazione, causava il fallimento del sorteggio automatico e forzava il Commissario a selezionare manualmente arbitri e giudici. Tutto ciò rendeva il processo nuovamente vulnerabile.
Come conclusione generale per quanto riguarda arbitri/giudici, il comitato di inchiesta del CIO aveva rilevato come l’AIBA avesse ricevuto accuse coerenti con l’esperienza relativa ai sorteggi, alle decisioni arbitrali e ai giudizi che da tempo causavano una preoccupazione costante per gli atleti.
“Una commissione AIBA, presieduta da Tom Virgets, ha indagato sulle accuse di corruzione tra alti funzionari, giudici e arbitri. Tutti i 36 arbitri e giudici di Rio sono stati sospesi durante le indagini. Questa indagine ha riportato prove di una cattiva cultura interna guidata dal potere, dalla paura e dalla mancanza di trasparenza.
…
Durante le Olimpiadi di Rio 2016, il presidente della Commissione sorteggi era Mohamad Moustahsane“. (articolo 3.2.4 del rapporto della Commissione Inchiesta del CIO).
E ancora.
“Il comitato investigativo speciale dell’AIBA ha concluso che la manipolazione del sorteggio degli arbitri e dei giudici durante i Giochi Olimpici di Rio 2016 sia stata il risultato degli interventi di diversi attori nell’ambito della responsabilità principale del signor Karim Bouzidi, uno dei quali è il presidente della Commissione sorteggi: il signor Mohamad Moustahsane successivamente nominato Presidente ad interim“. (articolo 3.3 del rapporto della Commissione di Inchiesta del CIO).
Nulla è però cambiato all’interno dell’Associazione.
C’è stata una spiccata incapacità nel rinnovo del team di gestione dell’AIBA, in particolare per quanto riguarda l’influenza sull’arbitro e sulle valutazioni dei giudici.
Visti i problemi ricorrenti negli anni, il Comitato Esecutivo del CIO aveva richiesto, a dicembre 2017, che l’AIBA rinnovasse le sue posizioni a livello dirigenziale.
Il Comitato di Inchiesta sottolineava nel suo rapporto che ciò non era avvenuto.
Il comitato investigativo speciale dell’AIBA concludeva la sua relazione interna con queste parole: “la manipolazione del sorteggio degli arbitri e dei giudici durante i Giochi Olimpici di Rio 2016 è stata il risultato degli interventi di diversi attori sotto la responsabilità principale di Karim Bouzidi”.
Uno di questi attori, diceva il CIO, era il presidente della Commissione di sorteggio, Mohamad Moustahsane, che era stato anche presidente della Commissione di sorteggio durante i Giochi Olimpici della Gioventù di Buenos Aires 2018. Moustahsane successivamente diventava presidente ad interim dell’AIBA dopo che Gafur Rahimov si faceva da parte e sino all’elezione di Kremlev a dicembre 2020.
L’AIBA è fuori dai Giochi. L’organizzazione del torneo di pugilato per l’Olimpiade di Tokyo 2020 è stata affidata a una Task Force guidata da Morari Watanabe, presidente mondiale della ginnastica. L’AIBA è tuttora sospesa e recentemente il CIO ha annunciato che la sospensione potrebbe protrarsi fino a Parigi 2024.
Il nuovo presidente dell’AIBA, il russo Umar Kremlev, ha affidato a un importante ente esterno l’indagine sugli scandali del settore arbitrale.
Ad agosto il primo rapporto.