
Vittoria, oro, dominio.
E ancora una volta un tema tattico diverso.
Contro la Vorontsvova ha boxato da incontrista, schivando con millimetrici spostamenti del tronco, o con un passo di lato, per poi rientrare e colpire. Contro la Cacic è diventata attaccante, andando a cercare la croata, beffandola sul tempo, imponendole una boxe che non concedeva speranze.
Oggi contro la Walsh ha mostrato che si può anche boxare di anticipo, spezzando l’azione dell’altra sul nascere, togliendole la possibilità di mettere a segno i suoi colpi, privandolo dello spazio per agire.
Signori, Irma Testa ha mostrato in questo torneo che davvero può andare a Tokyo indossando i panni della protagonista. Ha talento, saggezza tattica, capacità tecniche. Lucio Zurlo, il mago di Torre Annunziata, ha formato una campionessa. Irma è forte di suo, ma il tocco in più è stato quello di un maestro di grande saggezza e capacità.
Emanuele Renzini ha aggiunto un valido contributo, come del resto ha fatto con il poker di regine che ha portato a Tokyo.
Testa d’oro dunque. Verdetto unanime, nonostante l’incomprensibile cartellino dei giudici del Tagikistan (ancora lui) e dell’Uganda nella ripresa finale assegnata a Michaela Walsh. Ma fateci il piacere…

POKER DI DONNE
In Giappone ballerà sul tappeto (del ring) un poker di donne azzurre.
Giordana Sorrentino (mosca, 51 kg), Irma Testa (piuma, 57 kg), Rebecca Nicoli (leggeri, 60 kg), Angela Carini (welter, 69 kg). A Tokyo saranno protagoniste. Alla vigilia dei Giochi capiremo meglio fin dove potranno arrivare. Ne riparleremo dopo il sorteggio, che non dovrebbe essere poi così male per Irma Testa, che avrà il meritato vantaggio di essere testa di serie.
L’Italia è pronta, i pugni delle donne si spera ci portino lontano. Perché loro sono quattro regine di cuori, ma hanno gli occhi della tigre.
FINALE – Donne, piuma (57 kg) Irma Testa (Italia) b. Michaela Walsh (Irlanda) 5-0