Il WBC si sveglia e annuncia: se Dillian Whyte batterà Alexander Povetkin (sabato 22 agosto, diretta Tv per l’Italia su DAZN, dal quartier generale di Matchroom a Brentwood), il vincente della terza sfida tra Tyson Fury e Deontay Wilder (19 dicembre, MGM Grand Las Vegas) dovrà obbligatoriamente sostenere la difesa ufficiale contro il britannico.
Lo ha detto Mauricio Sulaiman, il presidente.
Lo stesso che…
- ha permesso a Wilder di non affrontare lo sfidante ufficiale per oltre due anni
- ha tenuto Whyte campione ad interim per tre anni, ma poi, non appena il pugile ha vinto la causa in un Tribunale di New York, ha annunciato che si sarebbe sicuramente battuto per il titolo entro il 22 febbraio 2021
- a chi gli chiedeva perché il mondiale Fury vs Whyte non si potesse fare prima, ha risposto che il WBC riconosceva come valido l’accordo scritto e firmato del terzo match tra lo stesso Fury e Wilder
- ha detto di essere pronto a mettere in classifica Mike Tyson e (addirittura) a dargli il nulla osta se chiedesse di battersi per il titolo.
Se Whyte dovesse vincere…
E se a vincere fosse Povetkin, cosa accadrebbe? A quel punto lo sfidante ufficiale diventerebbe lui. Perché non viene neppure nominato nell’intera storia?
The WBC has confirmed that if WBC Interim World Champion Whyte is triumphant against Povetkin, the winner of the upcoming Fury v. Wilder III bout – which is scheduled for 19 December – must face Interim Champion Whyte. The contest will be the mandatory defense of the WBC World Heavyweight Title early next year.” (annuncio WBC)
Per carità, Whyte è il favorito (William Hill lo offre a 1.25, con il russo a 3.75), ma io non sarei del tutto convinto che il match sia così scontato.
L’obbligo del campione di difendere il titolo contro Dillian Whyte allontana ancora una volta la possibilità di vedere Tyson Fury o Deontay WIlder sul ring contro Anthony Joshua.
Il World Boxing Council ha le sue regole, le ha scritte su misura per fare esattamente quello che vuole. Le ricordo per l’ennesima volta.
3.5
Obblighi difesa obbligatoria
Tutti i campioni del WBC devono fare almeno una (1) difesa obbligatoria l’anno, salvo deroga concessa dal WBC a sua unica discrezione. Al campione può essere richiesto di effettuare più di una difesa obbligatoria l’anno, nel caso in cui il WBC abbia designato per qualsiasi motivo più di uno sfidante ufficiale. Nessun incontro potrà essere considerato una difesa obbligatoria a meno che non espressamente approvato come tale dal WBC e realizzato esclusivamente con lo sfidante designato dal WBC. Lo sfidante che vince il titolo eredita gli obblighi della difesa obbligatoria del campione che ha sconfitto, a meno che il WBC non decida diversamente.
3.6
Tempi e prolungamento dell’obbligo di una difesa ufficiale.
I periodi di tempo per le difese ufficiali indicati in queste regole possono essere modificati dal WBC a sua unica discrezione nel caso di circostanze particolari.
Ogni volta che ho ricordato questi due articoli, ho sempre pensato fosse necessario aggiungerne un altro. L’ho creato io, l’ho fatto precedere da un aforisma di Alessandro Morandotti.
1.1
Se il mondo è pieno di prepotenti la colpa è di chi non lo è.
Chi è sfidante ufficiale può chiedere al WBC il rispetto della difesa obbligatoria, ma chi chiede al WBC il rispetto della difesa obbligatoria non è sfidante ufficiale (tradotto, il Wbc è libero di decidere come vuole, sempre e comunque, qualsiasi sia la situazione, chiunque siano i protagonisti, a prescindere dalle regole. Fatevene una ragione).
Sulla stessa linea si muove Eddie Hearn.
Dice.
“Tyson Fury o Deontay Wilder dovranno affrontare Dillian Whyte al massimo entro marzo 2021”.
E Anthony Joshua cosa farà?
“Salirà sul ring a dicembre contro Pulev, non potrà quindi ripresentarsi prima di luglio”.
Un attimo, anche Tyson Fury e Wilder combatteranno a dicembre…
L’articolo 1. Comma 1. del WBC vale anche per Hearns, basta cambiare il soggetto…