L’annuncio di CIO e Giappone: l’Olimpiade si farà nel 2021

La prossima Olimpiade si disputerà nell’estate del 2021, probabilmente dal 23 luglio all’8 agosto.
Lo hanno annunciato il primo ministro giapponese Shinzo Abe e Thomas Bach, presidente del Comitato Olimpico Internazionale.
La fiaccola resterà in Giappone e la XXXII edizione dei Giochi continuerà a chiamarsi Tokyo 2020.
Primo ministro e presidente hanno detto che la salute degli atleti viene prima di tutto e che l’accelerazione della pandemia di coronavirus, arrivata a 350.000 contagiati, rappresenta un pericolo che incombe sul mondo intero.
Ora si tratta di risolvere una serie di pesanti problemi.
Primo fra tutti il calendario internazionale.
Il prossimo anno sono previsti alcuni importanti mondiali di disciplina proprio nei mesi che saranno dedicati all’Olimpiade: Mondiali di Atletica Leggera (Eugene, 6-15 agosto); Mondiali Nuoto (Fukuoka, 16 luglio-1 agosto); Mondiali ginnastica artistica (Copenaghen, 18-24 ottobre). E c’è lo spostamento degli Europei di calcio, che sono stati rinviati di un anno: 11 giugno/11 luglio.
Ci sono anche gli Europei Basket (Repubblica Ceca, Georgia, Italia, Germania, 2-19 settembre), le Universiadi e gli Europei di calcio maschili e femminili.
Si tratterà di ridiscutere collocazione e indennizzo per ciascuna disciplina.
Sebastian Coe, presidente della IAAF e candidato a diventare membro CIO, ha già dato la sua disponibilità a collocare l’evento nel 2022, sempre a Eugene.
La FINA si è dimostrata pronta ad accettare un’anticipazione in calendario, collocando i Mondiali di nuoto prima dell’Olimpiade.
Per la ginnastica i colloqui dovrebbero avere esito positivo, dal momento che il presidente della Federazione mondiale è Morinari Watanabe: membro CIO e giapponese.
Resta in piedi la questione Universiade, prevista dall’8 al 19 agosto a Chengdau in Cina. Al momento il problema è in situazione di stallo.
Gli Europei di calcio maschili non dovrebbero essere toccati dai Giochi, a Tokyo andranno squadre più giovani. Sembra che lo stesso accadrà agli Europei femminili (7 luglio/1 agosto) a cui parteciperanno le migliori in assoluto, mentre in Giappone andranno calciatrici di seconda fascia.
C’è poi la questione dei biglietti venduti, vanno rimborsati. Le centinaia di migliaia di camere d’albergo già pagate, i soldi dovranno tornare a chi li ha versati. E infine la trattativa con i giapponesi che hanno comprato, a partire da settembre, i cinquemila alloggi del Villaggio Olimpico. Bisognerà convincerli a allungare di un anno l’ingresso nelle loro case.
Difficoltoso, ma meno spigoloso dovrebbe essere l’accordo con la NBC, la televisione americana che finanzia in gran parte i Giochi (il 73% dei proventi del CIO provengono dalle sue casse).
Gli atleti saranno in gran parte soddisfatti. Chiedevano tutela sanitaria e chiarezza di programmi. Hanno avuto entrambi, dovranno spostare le tabelle di preparazione, prepararsi a nuove scalette di lavoro.
Un interrogativo è costituito dalla gestione delle qualificazioni.
Saranno tenute in considerazione quelle già ottenute?
Nella boxe, ad esempio, i risultati del torneo di Londra saranno convalidati e si ripartirà dal momento dell’interruzione?
Pare assai probabile che i pass concessi attraverso un blocco delle classifiche mondiali a una certa data, andranno rivisti. Le qualificazioni ottenute con risultati sul campo, potrebbero rimanere valide.
Ripercussioni infine anche a livello politico sportivo.
Ad esempio da noi le elezioni, sia quelle per il CONI che quelle per le singole federazioni nazionali, quasi sicuramente slitteranno di un anno.
Le prossime dovrebbero quindi aversi tra dicembre 2021 e giugno 2022.
Almeno questo è quanto dice l’articolo 35, comma 2 dello Statuto del Comitato Olimpico Nazionale Italiano: “Il Consiglio Nazionale elettivo è convocato dal presidente uscente entro il 31 dicembre dell’anno in cui si sono svolti i Giochi olimpici estivi, affinché proceda, nel corso dell’anno immediatamente successivo e non oltre il 30 giugno, all’elezione contestuale del presidente e dei componenti della Giunta Nazionale”.
Lo Statuto delle Federazioni Nazionali prevede lo stesso percorso, ma con l’aggiunta in alcuni casi del termine quadriennio (cito ad esempio l’Articolo 19, comma 1 dello Statuto della Federazione Pugilistica Italiana) “L’Assemblea Nazionale ordinaria elettiva per il rinnovo delle cariche federali centrali deve tenersi ogni quadriennio nel periodo compreso tra la fine dei Giochi Olimpici estivi e il 15 marzo dell’anno successivo…
Tutti gli statuti federali sono armonizzati a quello del CONI, che a sua volta segue le linee guida del CIO.
Ci troviamo davanti a una situazione anomala, senza precedenti. Finora soltanto le guerre (1916, 1940 e 1944) hanno fatto saltare le Olimpiadi. Nessuna è stata mai rinviata.
È possibile a questo punto ipotizzare da parte del presidente Giovanni Malagò la richiesta di un’interpretazione dello Statuto da parte del Ministero competente.
Ma sarebbe giusto cambiare gestione politico sportiva a quattro mesi (per le Federazioni) e a un mese (per i CONI) dalla disputa dei Giochi? Che senso avrebbe?
L’altra ipotesi è quella di un poco probabile intervento diretto del CIO stesso sulle modalità elettive dei CNO e di conseguenza dei relativi organi sportivi nazionali.
Credo proprio che si andrà ai Giochi con gli attuali governi sportivi e le elezioni subiranno un inevitabile slittamento al 2022.

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