Quinto minuto di recupero di Ascoli vs Juve Stabia, anticipo di serie B. I marchigiani sono avanti 2-1. È l’ultima azione della partita. Calcio di punizione da sinistra, cross in area, perfetto stacco di Ivan Provedel che colpisce di testa e mette la palla in rete. La Juve Stabia pareggia.
Ha segnato il portiere.
Ma non per caso.
Fino a quindici anni Provedel giocava in attacco. E segnava molti gol. Ma il ruolo non gli piaceva, lui voleva andare in porta. Era quella la sua vocazione, ma nessuno gli dava retta. Un bomber era una rarità, un buon portiere era pedina meno rara. Così pensavano i dirigenti del tempo.
Il buon Ivan stava per prendere una clamorosa decisione. Era giovane, il calcio rappresentava un divertimento e lui avrebbe cominciato a divertirsi solo se qualcuno si fosse finalmente deciso a farlo giocare in porta. Se non fosse accaduto, era pronto a ritirarsi.
Nell’estate del 2009, aveva 15 anni e mezzo, era arrivato al bivio. Aveva così deciso di tentare un’ultima strada. Aveva risposto a uno stage per portieri della società Liapiave. Un signore di 65 anni, uno che di gol se ne intendeva (ne aveva fatti 63 in 265 presenze in Serie A con le maglie di Juventus, Genoa, Roma, Verona) si era avvicinato al preparatore dei portieri Renato Zanet e gli aveva suggerito di tenere d’occhio quel biondino dal volto simpatico.
Zanet gli aveva dato retta, del resto come non dare retta a Gianfranco Zigoni. Lui era ed è uno che di calcio ne capisce.
Nell’agosto del 2009 Provedel firmava per la Liapiave. Avrebbe giocato in porta il sogno si era realizzato.
Da allora è andato sempre meglio, ha esordito in serie A, ha indossato la maglia della nazionale Under 20.
L’Empoli lo ha dato in prestito alla Juve Stabia. Con i toscani faceva la riserva di Alberto Brignoli, sì proprio lui. L’altro portiere goleador.
Come? Quando?
Era il dicembre del 2017.
Quinto e ultimo minuto di recupero. Punizione sulla fascia sinistra del Benevento in prossimità dell’area milanista. Cross a rientrare. Alberto lasciava la porta, metteva in atto uno di quei tentativi disperati che abbiamo visto fare decine di volte a tanti portieri. Tentativi quasi sempre infruttuosi.
Stavolta no. La palla scendeva giù con una traiettoria perfetta e lui andavava impattarla di testa, a conclusione di un magico tuffo. Donnarumma guardava la sfera che entrava in rete alla sua sinistra. Gol. Pareggio. Primo punto del Benevento in Serie A.
Al quinto di recupero, su cross da sinistra, proprio come è accaduto oggi.
Chi dice che nel calcio le belle storie non esistono…