Anthony Joshua (foto sopra dal suo account Instagram) dice di aver capito cosa abbia causato la sorprendente sconfitta contro Andy Ruiz jr, ma si rifiuta di rendere pubblica questa verità. Non so se l’affermazione corrisponda alla realtà o se serva solo per togliere un po’ di nebbia attorno a quel drammatico primo giugno.
Andy Ruiz jr lo ha messo per terra quattro volte, lo ha scosso al punto da farlo arrendere. Lo ha battuto per kot al settimo round.
Queste le uniche certezze che ci portiamo dietro.
AJ ha cambiato qualcosa all’interno del suo clan.
Il capo allenatore è rimasto Robert McCracken. Ora però ha una diversa chiave di lettura della preparazione, lascia che spesso siano gli altri a lavorare sul ring. Lassù due nuovi maestri fanno il lavoro sporco mentre lui osserva.
I nuovi coach.
Angel Fernandez è uno spagnolo, un galiziano, che per amore si è spostato nel Surrey a sudovest di Londra. Ha studiato sui libri, ma anche e soprattutto nella palestra di Ismael Salas che è stato all’angolo di diciannove campioni del mondo. Viene dalla kickboxing, da tempo si è innamorato del pugilato e non l’ha più lasciato. Assieme a Jorge Rubio gestisce una Boxing Academy in Inghilterra.
L’altro uomo nuovo è Joby Clayton.
Il boss.
Come ho già detto, il capo resta McCracken che ha dettato le linee guida per la difficile rivincita di sabato.
“Non mi interessa come Anthony possa vincere. Penso solo che dovrà mettere in atto la tattica che su cui abbiamo lavorato, dovrà usare tutte le qualità per ottenere la vittoria. Lo ha fatto in modo intelligente contro Joseph Parker e ce l’ha fatta. Penso che anche stavolta debba fare qualcosa di simile, con alcune piccole differenze. Dovrà pensare solo al suo modo di boxare, senza preoccuparsi troppo della folla e dell’eccitazione della sfida. Basterà mettersi dietro al suo jab, per poi uscire con il destro e ottenere la vittoria. Dovrà sfrutta altezza e potenza, capitalizzare i suoi vantaggi. È in grado di vincere ai punti, è in grado di vincere per ko. Ma non sono uno sciocco, sono nel pugilato da molto tempo. Ruiz è un pugile di altissimo livello. È dinamico, veloce, potente. Ha una buona presenza sul ring, sa come controllare l’incontro. Stiamo parlando di un campionato del mondo dei pesi massimi. È fantastico poterlo disputare. Ma ottenere la vittoria è tutto ciò che conta davvero.”
Il resto del clan è rimasto lo stesso.
L’attore.
Leon Skinner ha recitato con Dame Judi Dench e Cate Blanchett in Notes on a scandal. Non ha un ruolo preciso, è il braccio destro di AJ. Il suo compito è confortarlo e risolvere i dubbi che il campione si pone lungo il cammino.
Il cugino.
Ben Ileyemi è un po’ sparring, non sempre, ma è soprattutto un amico. Binga, questo il suo soprannome, è un trentaduenne nato a Liverpool, ma da tempo residente a Londra. È molto legato ad Anthony. È stato lui a portare il futuro campione olimpico e mondiale per la prima volta al Finchley&District Amateur Boxing Club quando AJ non aveva alcuna idea che da grande sarebbe diventato un pugile di successo.
È stato lui ad aiutarlo nel 2011 quando la polizia ha trovato AJ con 200 grammi di cannabis (marijuana). Anthony si è dichiarato colpevole, è stato sospeso dalla nazionale inglese e condannato a dodici mesi di servizi civili, più cento ore di lavoro non pagato. Accanto ha avuto Lennox Lewis, Carl Froch e Ben.
Joshua ha un legame forte con il cugino. L’ha fatto inserire nei programmi di Matchroom dopo il passaggio al professionismo. Ileyemi è un massimo leggero che ha esordito alla 02 Arena in occasione del primo match di AJ. E tornato sul ring alla York Hall nella serata in cui il cugino disputava il terzo incontro. La terza volta ha boxato alla ExCel Arena in un programma in cui il clou era retto dalla difesa dell’europeo welter da parte di Leonard Bundu contro Lee Purdy. Due vittorie nei primi due combattimenti, un pari nel terzo. Poi, più nulla. Fermo dal 14 dicembre del 2013. Con la boxe agonistica ha chiuso lì.
Ha ripreso a boxare, ma solo per aiutare il cugino prediletto quando ha bisogno di lui. Binga è alto 1.83 e pesa attorno ai 97 chili. L’ideale per dare una mano ad AJ quando deve misurarsi contro qualcuno più piccolo.
Ma è soprattutto un amico con cui tirare di boxe parlando dei vecchi tempi. Una pausa per recuperare la giusta carica nervosa, per non interrompere il ritmo della preparazione, per sentirsi amato.
Anche i campioni hanno bisogno di aiuto.
Un cugino, pugile e amico, può essere una buona carta da giocare nei momenti di difficoltà.
Il velocista.
Jamie Reynolds è l’uomo giusto per aiutare atleti al massimo della potenza a muoversi più velocemente. Lavora con Marcus Rashford, specialista nel dilatare forza e resistenza, e Troy Deeney, preparatore atletico. Jamie velocity, come si fa chiamare, ha lavorato anche con Cristiano Ronaldo. Sembra che lo stesso Mourinho si sia detto sorpreso del lavoro del preparatore.
“Riuscire a spingere gli atleti oltre il loro limite” è il suo credo.
L’economista, Freddie Cunningham. Gestisce le finanze, le attività commerciali e i contratti con gli sponsor del colosso britannico.
Una squadra di nove elementi, a cui si aggiungono fisioterapista e staff medico. Costa molto ma uno che guadagna come Anthony Joshua può di certo permettersela.
Come sempre accade alla vigilia di un match importante, le voci si rincorrono. È stato detto che Joshua ha messo ko i suoi sparring fino a farli scappare dal campo di allenamento. Ma hanno anche detto che gli sparring hanno creato così tanti problemi ad AJ da creargli molti dubbi. Anche qui una sola certezza. I nomi dei sei sparring, tutti di ottimo livello: Albon Pervizaj (12-1-0, 9 ko), Tom Little (10-7-0, 3 ko), Derek Chisora (31-9-0, 23 ko), Thimoty Moten (5-0, 2 ko), Elvis Garcia (6-1-0, 4 ko).
Arbitrerà Luis Pabon, portoricano di 53 anni con 26 di esperienza internazionale. Giudicheranno Glenn Feldeman, Steve Gray e Benoit Roussel.
DIRETTA TV SU DAZN – Dall’Arabia Saudita sabato 7 dicembre a partire dalle 17:00 (fuso orario italiano) diretta su DAZN, il mondiale massimi è previsto attorno alle 21:30 (fuso orario italiano).