L’AIBA sembra abbia concluso l’inchiesta sui 36 arbitri che hanno officiato ai Giochi di Rio 2016, ma non ha ancora annunciato quando renderà pubbliche le conclusioni.
Il CIO ha avvalorato la scelta dell’AIBA e, in occasione dei prossimi Giochi, ha congelato tutti gli ufficiali di gara che hanno operato in Brasile.
A questo punto chi arbitrerà e giudicherà durante il torneo olimpico di Tokyo 2020?
Saranno altri arbitri e giudici AIBA, quelli che erano stati giudicati meno bravi dei colleghi che al momento sono fermi. E già questo non mi riempie di ottimismo. Vediamo come saranno scelti.
L’AIBA ha spedito una email ai migliori elementi. A tutti i migliori elementi, compresi i 36 congelati che successivamente sono stati giudicati ineleggibili. Gli ufficiali di gara che hanno ricevuto il modulo hanno dichiarato la propria disponibilità o la propria rinuncia alla selezione.
Chi si è dichiarato disponibile, ha riempito un modulo online che prevedeva risposte sulla manipolazione delle competizioni e sulle regole generali del pugilato. La Task Force, presieduta da Morari Watanabe (foto), e la Commissione Etica e di Conformità del CIO hanno valutato e verificato.
L’8 novembre 2019, il primo passo è stato completato.
Il CIO ha ricevuto i moduli dall’AIBA, che ha così concluso il suo ruolo. Non potrà, a nessun livello, entrare nella gestione del torneo olimpico.
Per arbitrare o giudicare a Tokyo, o nei tornei di qualificazione, gli ufficiali di gara dovranno essere inseriti dalla Task Force nella cosiddetta Grande Lista. Successivamente dovranno superare un test attitudinale, orale e scritto, dovranno essere in possesso di una certificazione 3 Stelle AIBA, dovranno frequentare dei corsi di formazione.
I prescelti saranno purtroppo e comunque tra quelli che hanno creato il caos ai Mondiali sia maschili che femminili di quest’anno; ai Giochi Asiatici e alle Olimpiadi giovanili del 2018 e ovunque si siano presentati.
La questione arbitrale è a un livello di alta criticità.
Per Tokyo 2020 ci saranno da gestire cinque tornei di qualificazione (quattro continentali e uno mondiale), più l’Olimpiade.
Una volta completati i test e fatti i corsi di formazione, la Task Force del CIO formerà una lista definitiva, da cui selezionerà gli ufficiali di gara con un sorteggio a 60 giorni da ogni singolo evento.
La Task Force rivedrà anche i criteri di gestione delle classifiche mondiali e la scelta delle teste di serie.
Tutto questo con un processo partito a giugno, un percorso che ha definito il primo passo solo tre settimane fa.
Il calendario del 2020 è fitto.
Tornei di qualificazione.
Febbraio (3-14) a Wuhan (Cina) per Asia/Oceania
Febbraio (20-29) a Dakar (Senegal) per l’Africa
Marzo (13-23) a Londra (Inghilterra) per l’Europa
Marzo/aprile (26.3/3.4) a Buenos Aires (Argentina) per l’America
Maggio (13-24) a Parigi (Francia) per chi non si è qualificato nel primo torneo.
Olimpiade
Luglio/agosto (24.7/9.8) a Tokyo (Giappone) Giochi Olimpici.
Si combatte in tredici categorie, cinque giudici per ciascun match, un arbitro, una giuria d’appello. Serve una base finale di cinquanta elementi da cui selezionare i trentasei prescelti.
Sarà dura trovarne così tanti di livello, non dicono buono, ma accettabile.
Il problema ha radici antiche.
Seul 1988, Londra 2012 e Rio 2016 sono solo i punti più bassi, ogni edizione dei Giochi ha vissuto momenti di rabbia e tristezza alla lettura dei cartellini. Anche, ma non solo, per questo l’AIBA ha pagato. E ora si va di corsa, cercando un rimedio. Peccato che sia sbagliato il punto di partenza.
Sempre di ufficiali di gara AIBA si tratta, e non sono certo i migliori.