Gong.
Primo round.
È già tutto finito.
Il match era in programma ieri, 24 agosto, a Minneapolis nello stato del Minnesota, Usa.
Una sfida al limite dei pesi massimi tra il nigeriano Efe Ajagba (5-0, 5 ko al primo round) e lo statunitense Curtis Harper (a destra nella foto, 13-6-0, 9 ko, due sconfitte negli ultimi tre incontri, inattivo da un anno).
Fino al momento del primo gong tutto si è svolto senza sorprese, ma quando Curtis ha sentito quel suono ha capito che era ora di andare.
Si è improvvisamente ricordato che doveva fare una telefonata? Una necessità improrogabile lo spingeva verso il bagno? Doveva spedire un biglietto di auguri?
Non lo so. Il fatto è che si è girato, è passato attraverso le corde, è sceso dal ring, ha percorso l’intera passerella ed è rientrato negli spogliatoi per poi tornare a casa.
Questa proprio non l’avevo mai vista.
Il verdetto è stato: Ajagba batte Harper per squalifica dopo un secondo. Il match più breve della storia.
Dopo il singolare evento, il pugile della Florida ha detto che il suo è stato un segno di protesta per non essere stato pagato abbastanza per affrontare il nigeriano.
Ma non poteva pensarci prima?