I DATI ADS di ottobre 2014 indicano il perdurare del trend negativo da parte dei quotidiani sportivi. Calano ancora le vendite rispetto allo stesso mese del 2013. Un numero è più preoccupante degli altri, le vendite nei giorni della settimana (lunedì escluso) del Corriere dello Sport-Stadio che con 103.219 si avvicina alla soglia di quel “sotto 100.000 copie” che gli farebbe fare un salto indietro nel tempo.
Il Rapporto Censis descrive intanto una nuova figura del giornalista impegnato nei quotitidiani: è prevalentemente un freelance.
Mentre cresce il numero degli iscritti all’Ordine (112.046 nel 2013 contro i 110.966 del 2011), calano i professionisti che hanno un rapporto diretto con le aziende (gli Articoli 1 del Contratto Nazionale). Dal 2000 al 2013 sono scesi dell’1,6%, nello stesso arco di tempo gli autonomi sono saliti del 7,1%.
Sei giornalisti su dieci oggi sono freelance.
Il quadro generale continua ad essere negativo. Il 47% degli abitanti del nostro Paese non legge un quotidiano.
Informarsi è un diritto e una necessità. Ma da queste parti il concetto non passa.
Nel 1982 in Italia si vendevano otto milioni di quotidiani. Nel 2012 sono scesi a quattro milioni e gli esperti dicono che entro il 2017 se ne venderanno appena due milioni.
Alla discesa non sembra esserci fine.