Era il 2001. La diciassettenne Erika De Nardo, con la complicità del fidanzato Omar, uccideva a Novi Ligure la mamma e il fratellino. L’euro non aveva ancora preso il posto della lira. Assieme all’amico e collega Paolo Scalera viaggiavamo per l’Italia, volevamo capire meglio chi fossero quei ragazzi che stavano entusiasmando il mondo in sella ad una moto. Ho ritrovato una di quelle interviste. Mi sembra che conservi ancora sufficienti elementi di interesse. Si parla anche di Erika, ma soprattutto si parla di donne e di motori. Il ragazzo che intervisto di cognome fa Rossi, tutto il mondo lo conosce con il nome di battesimo.
VALENTINO è alto e magro, con due gambe lunghe lunghe che fatica a contenere sotto il tavolo. E’ felice solo quando sta su una moto o fa l’alba parlando di sport e ragazze con gli amici.
Quando incontra un giornalista fatica a sorridere.
Soffri o ti annoi?
«Le interviste sono la cosa peggiore. Rappresentano il lavoro, la moto invece è il divertimento. Ma non sono certo come Eminem che con i giornalisti non parla»
Ti piace Eminem?
«Sì, anche se non sono un patito del rap, anche se lui è troppo al limite»
Cosa altro ti piace?
«Tirare tardi la notte con gli amici»
Hai seguito le cronache sulla tragedia di Novi Ligure?
«Penso che quei ragazzi abbiano gravissimi problemi, a prescindere dal rapporto coi genitori. Se non vai d’accordo con loro, scappi di casa, non usi il coltello. Non riesco neppure a immaginare come uno riesca solo a pensare di uccidere la mamma. E’ stato comunque un drammatico segnale che ha riportato allo scoperto il problema dei rapporti tra figli e genitori. C’è un’età in cui un ragazzo è contro per partito preso. I genitori dovrebbero fare qualche sforzo in più per entrare nel nostro mondo. Noi vediamo la vita in modo diverso, loro dovrebbero cercare di capire come la vediamo»
Gli psicologici affermano che i genitori di oggi dovrebbero imparare a dire più spesso “no” ai propri figli.
«Non sono d’accordo, ma io non sono uno psicologo>>
In moto hai mai paura?
«Quando corro sono consapevole di fare una cosa molto pericolosa. Come tutti, credo, ho paura di cadere e di farmi male»
Moto e macchina. Puoi spiegarci, da pilota, la grande differenza?
«Premetto che guidare l’auto mi piace molto: da strada, da rally, qualunque macchina. In moto però sei un’appendice del mezzo, una cosa funzionale per lo spostamento dei pesi, le posizioni. In auto sei uno fermo che la sta guidando. In moto sei fuori, più a contatto con l’asfalto, la temperatura, con il vento, con la pista. La moto ti regala mille emozioni in più e poi non è solo un mezzo. Con lei c’è una relazione molto profonda. Quando stai facendo il tuo lavoro, sei solo tu e lei. C’è un rapporto forte come fra due persone che conoscono gli stessi segreti. La 500 è una cosa nervosa, come una ragazza bella ma scontrosa: se le dai più confidenza del dovuto, non ti perdona»
E’ vero che parli con la moto?
«Certo. Le dico “grazie” dopo una vittoria, “bastarda” dopo una scivolata. Ma non è che la sera, prima di andare a dormire, le telefono»
Quando dorme, cosa sogni?
«Quasi sempre di andare con delle ragazze, oppure mi sogno l’aereo perchè ho paura. L’anno scorso, durante il volo da Miami a Tokyo, c’è stato un terribile vuoto d’aria. Da allora mi porto dietro una grande paura»
Come va con le ragazze?
«Attualmente sto da solo. Diciamo che con loro ho un rapporto buono. Girando il mondo hai mille possibilità di conoscere splendide figliole, ma è difficile mettere su un rapporto serio. Difficile, ma non impossibile. Credo sia più complicato mettere su famiglia con un milione e ottocentomila lire al mese di stipendio»
E tu hai idea di mettere su famiglia?
«Non ce l’ho ancora nella testa. Ci ho pensato, ma non è nei miei programmi almeno per i prossimi dieci anni. Ci ho pensato e sono piuttosto preoccupato. Credo sia difficile, io sono sempre stato abituato a non avere nessun vincolo. I miei genitori fin da piccolo mi hanno dato molta libertà. Formare una famiglia, significa stare con una donna, avere degli obblighi. E comunque sappiamo tutti come sono le donne: ti fanno fare delle cose per forza, anche se non servono a niente. Questo mi preoccupa un po’, anche se non è uno dei miei primi problemi»
Cosa c’è in testa alla lista?
«Vincere il mondiale»
I tuoi genitori sono divorziati, per te è stata un’esperienza altamente traumatica?
«Certo sarebbe stato meglio se fossero rimasti assieme, ma questo non mi ha creato tanti problemi. Sono stato più con la mamma, è più buona. Sono in ottimi rapporti con tutti e due. Quando non sono nella casa di Londra, sto dalla Stefania, ma Graziano è a due chilometri. No, non è stata una cosa traumatica»
Hai un desiderio da esaudire?
«Rimanere così unito con i miei amici di adesso, anche se stanno diventando più grandi, vorrei proprio riuscire a mantenere questo bellissimo rapporto»
Cosa può impedirlo?
«Il primo problema sono le ragazze. Crescendo uno si fidanza e le ragazze tendono sempre a sfasciare il gruppo di amici, perchè le donne non vivono l’amicizia come la vivono gli uomini. Non capiscono come tu possa stare così bene coi tuoi amici»
Che rapporto hai con la religione?
«Credo in Dio, ma non vado alla messa da molto»
E la politica?
«Sono totalmente ignorante in materia, purtroppo. Non so nulla, non mi ha mai preso più di tanto»
C’è un’attrice che ti piace più delle altre?
«Angelina Jolie, più per come è fatta che per come recita. Adoro quelle belle labbrone»
E dei nemici in pista cosa dici?
«La corsa è una sfida contro gli altri. Rispetto gli avversari, li stimo. Ma è chiaro che ho un modo diverso di affrontare un “nemico”. Ho maggiore rispetto»
Hai amici nel mondo delle moto?
«Amicizia è una parola grossa. Non è impossibile trovarli nel nostro ambiente, anche se è molto difficile. La competitività è tanta, lo scontro è duro»
E’ finito il tempo degli scherzi?
«Sicuramente la voglia di farli è diminuita, perchè più stai in questo mondo e più ti logori. All’inizio quando sei più pulito e ancora non conosci bene come vanno le cose, hai voglia di festeggiare e di essere allegro. Poi ti capita di trovarti in situazioni che non ti piacciono, la voglia di giocare e fare casino c’è sempre, ma solo con chi è veramente mio amico»
C’è forse qualcuno che ti ha tradito?
«Mi sono sentito tradito da molti, anche da persone che ritenevo amiche. Il tradimento è la linea di confine tra chi ti è amico e chi no. Ti può tradire una donna, un amico no. Non l’accetto. La mia schedatura non conosce sfumature: o sei con me o contro di me, non ci sono vie di mezzo»
Cosa altro non ti piace nel mondo delle moto?
«Ci sono molti nemici nel paddock. Sono quelli che sono lì, ma gliene frega poco delle gare. Hanno altri scopi»
Come hai cominciato a correre?
«Mio babbo anzichè portarmi a fare i giochi al parco, mi portava a girare in pista con un kart, avevo otto anni. Ho cominciato da kartista, sognavo di diventare un pilota di Formula 1, non di moto. Dovevo fare il campionato italiano coi 100 kart e qualche prova europeo, mi hanno chiesto 100 milioni. I kart e le corse per macchine sono cose per ricchi. I piloti di Formula 1 non sono i piloti più veloci del mondo, sono i piloti ricchi più veloci del mondo»
Niente futuro in F 1 per Valentino Rossi?
«Sono già al limite nel mio campo, per me tutto diventa un lavoro quando non sono in sella a una moto. Non ce la farei in F1, sarebbe troppo pesante: non mi piace quel mondo, i piloti arrivano con le valigette e timbrano il cartellino come se andassero in ufficio. Mi sembra un mondo molto scontato, finto. Mi piace guidare la macchina, ma da vecchio mi divertirei solo con il rally»
Valentino mette in fila per noi le dieci cose per cui vale la pena vivere.
- Il sesso
- La moto
- Gli amici
- Fare tardi la notte
- Mangiare
- Dormire
- Sciare
- Guidare un’auto veloce
- Vedere un grande evento sportivo
- Ascoltare la musica