Usyk vs Fury. Conteggio in piedi, cartellini ufficiali, opinioni…

Provo a dare alcune risposte a due interrogativi che mi sono stati posti.
La domanda più frequente è stata: Tyson Fury non è stato messo knock down, quindi perché l’arbitro statunitense Mark Nelson nel finale del nono round lo ha contato?


Il regolamento dei cinque Enti che sancivano il mondiale (WBC, WBA, WBO, IBF, IBO) considera un pugile kd quando qualsiasi parte del suo corpo, esclusi i piedi, tocchi il tappeto. Non è questo il caso in questione. Fury non toccava il tappeto con alcuna parte del corpo.
Cosa è successo?
Il regolamento sui mondiali di Wbc, Wba, Wbo e Ibo prevede un’eccezione (le norme sono riportate sopra). Aggiunge infatti: può essere considerato knock down se le corde lo trattengono impedendogli di cadere.
Nono round.
2:30 Gancio sinistro di Usyk alla mascella di Fury.
2:34 Combinazione a due mani di Usyk
2:37 Gancio sinistro di Usyk, Fury traballa, è scosso
2:39 Gancio sinistro di Usyk
2:47 Fury barcolla per tutto il ring, finisce sulle corde
2:48 Gancio sinistro di Usyk, Fury sta crollando, si impiglia il braccio tra le corde
2:51 Sta andando giù, le corde fermano la caduta,
2:52 L’arbitro decide di interrompere il match e contarlo. All’8 Fury è in piedi, risponde alle domande dell’arbitro e fa segno che intende andare avanti.
Gong.
La decisione spetta all’arbitro. Il signor Mark Nelson ha interpretato la situazione come un knock down e ha effettuato il conteggio.
La seconda domanda mi è stata fatta sul risultato.
Qualcuno ha confuso i termini con cui a livello mondiale il pugilato definisce i verdetti di un combattimento. Li riepilogo velocemente.
Se il match va ai punti possono esserci tre verdetti.
Vittoria per Decisione Unanime (UD), quando tutti e tre i giudici indicano un unico vincitore.
Vittoria per Majority Decision (MD), quando due giudici indicano il vincitore A e il terzo giudice decreta la parità.
Vittoria per Split Decision (SD), quando due giudici indicano vincitore il pugile A e il terzo giudice indichi vincitore il pugile B.
Detto questo, a me è sembrato un match per lunghi tratti difficile da giudicare. Facile solo nella parte finale. Le ultime riprese: 9 (due punti), 10 e 11 (per l’ucraino), 12 per Fury. Più complesse nella loro dinamica la seconda e la quarta ad esempio. Il non voler dare il pari in nessun caso ha complicato ancora di più la situazione.

Credo, come scritto in cronaca diretta avevo 115-112 per Usyk, che il successo del pugile ucraino sia stato meritato. Se avete dubbi, confrontate i vostri cartellini con quelli dei tre giudici nel documento ufficiale (foto sopra).
Due appunti in chiusura.
Ho dato un’occhiata in giro sui social.
Il mondiale unificato dei massimi è piaciuto alla maggior parte degli appassionati. Con l’eccezione di qualcuno che lo ha definito noioso, penoso, modesto.
Il vincitore è stato giudicato dai più un fuoriclasse, da pochi un modesto pugile.
Lo sconfitto è stato insultato a sangue da metà dei pareri che ho letto. Ciccione, buffone, ridicolo sono i tre riferimenti più usati. Non vedo alcuna disamina tecnica in tutto questo.
A me è sembrato un bel campionato del mondo, mi ha confermato le grandissime qualità tecniche e caratteriali di Uysk, e la bravura tecnica di Fury.
Diceva Lucio Anneo Seneca: “Spesso nel giudicare una cosa ci lasciamo trascinare più dall’opinione che non dalla vera sostanza della cosa stessa“.

La frase.
La boxe è come il jazz, meglio è, meno gente l’apprezza” (George Foreman).

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