giornalismo
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Gestacci, botte, cappi e mortadella: tutte le volte che il Parlamento è diventato un ring. Ancora una volta un giornale usa una parola del gergo pugilistico nel modo sbagliato, attribuendole un significato che non le appartiene. Colpa del sentito dire. Perché il ring è il contrario di quello che il titolista voleva rappresentare. Cioè il caos, il
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Questo è un pezzo da egoista, scrivo per sfogarmi.Era un grande Mario Sconcerti, uno dei pochi direttori che a fine mattinata aveva già un’idea di cosa avrebbe dovuto essere il giornale. Scrivo scientemente cosa e non come, perché lui voleva fosse un corpo vivo, non un oggetto di carta. Con il passare delle ore cambiava
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Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire.Importa davvero chi abbia pronunciato queste parole?Avrebbero un peso diverso se fossero di Voltaire, della scrittrice britannica Evelyn Beatrice Hall o di un altro personaggio?Bastano per tacciare di ignoranza chiunque non individui chi le abbia dette per primo?L’ho presa alla
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Venti anni. Due parole, l’inizio di una storia. A vent’anni dalla morte, volevo raccontare cosa avesse legato Vittorio Gassman allo sport. Messo il punto, mi è venuto un dubbio. Ho aperto Internet e ho scritto una frase su Google (“Alla Ginnastica Triestina esordii con la nazionale maggiore, contro la Germania”), l’avevo letta ma non ricordavo
